Quando Virginia Raggi diceva: un sindaco con l’avviso di garanzia deve dimettersi
Virginia Raggi è indagata dalla procura di Roma e due giorni fa ha ricevuto un invito a comparire davanti ai magistrati. In campagna elettorale l'attuale sindaca di Roma aveva speso parole dure per gli indagati. Ora sembra aver cambiato idea. In un tweet datato 13 settembre 2015 Raggi citava Matteo Orfini, il presidente del Partito democratico, che sosteneva: "I partiti devono rispettare i requisiti". La sindaca rispondeva: "Iniziamo a cacciare indagati e condannati". Il cinguettio è stato ripreso e pubblicato ieri su Facebook da Roberto Giachetti, il candidato sindaco del Pd perdente al ballottaggio con Raggi. "Il bello di essere garantisti da quarant'anni è che oggi non hai bisogno di commentare questo tweet", scrive il vicepresidente della Camera.
Anche nel duello televisivo tra Raggi e Giachetti in diretta su SkyTg24 la sindaca sosteneva: "Nel momento in cui un sindaco riceve un avviso di garanzia deve ovviamente sentire i suoi cittadini, perché il sindaco risponde ai cittadini. E capire se i cittadini ritengono che quell'avviso di garanzia sia sufficiente per perdere la fiducia nel loro sindaco". Sono passati circa sette mesi da quando la prima cittadina ha pronunciato queste parole. Ora è indagata per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, suo fedelissimo e ora agli arresti dallo scorso 16 dicembre con l'accusa di corruzione. La sindaca è invece indagata per falso e abuso d'ufficio.