Processo per l’omicidio di Serena Mollicone: l’Arma dei carabinieri si costituirà parte civile
L'Arma dei carabinieri si costituirà parte civile nel processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la diciottenne di Arce uccisa in caserma nel giugno del 2001. Come riporta Il Corriere della Sera, la richiesta è stata depositata in vista dell'udienza preliminare che si terrà mercoledì 13 novembre. Ora spetterà al giudice delle indagini preliminari valutarla. Il gup la prossima settimana dovrà esprimersi sul rinvio a giudizio della famiglia Mottola, accusata di omicidio in concorso insieme al maresciallo Vincenzo Quatrale, al quale è contestata anche l'accusa di istigazione al suicidio di Stefano Tusi, mentre il brigadiere Francesco Suprano è accusato di favoreggiamento.
Minacce a uno degli investigatori
Nei giorni scorsi una scritta è comparsa sul cavalcavia dell'autostrada A1 Roma-Napoli tra Cassino e Pontecorvo, una minaccia di morte diretta a uno degli investigatori del delitto di Arce, protagonista della nuova svolta delle indagini. "Morte presto per…", è la frase segnalata da diversi automobilisti. La scritta in breve tempo è stata rimossa, mentre sull'episodio è stata aperta un'indagine.
Svolta nel delitto di Arce
A riaprire il caso del delitto di Arce è stato il procuratore di Cassino Luciano D'Emmanuele che ha svolto operativamente le indagini insieme al comando provinciale diretto da Fabio Cagnazzo. Indagini meticolose e complesse che hanno portato a far crollare gli alibi degli indagati, da cui è emerso che Marco Mottola, il figlio dell'allora comandante, non era a scuola il giorno dell'omicidio. Gli investigatori hanno ascoltato 118 testi ed svolte rogatorie in Francia, Polonia e Stato del Vaticano. I nuovi accertamenti sono partiti nel 2011, quando le indagini precedenti erano ormai arrivate a un punto morto. Serena è scomparsa da Arce, nel Frusinate, il primo giugno del 2001 ed è stata ritrovata morta nel bosco dell'Anitrella con i polsi legati e una busta di plastica chiusa con nastro isolante.