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Processo immediato per Raffaele Marra: prima udienza il 25 maggio

L’ex capo del personale del Campidoglio sarà giudicato per corruzione insieme all’imprenditore Sergio Scarpellini. I due sono stati arrestati lo scorso 16 dicembre.
A cura di Enrico Tata
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Il processo a Raffaele Marra, ex braccio destro della sindaca di Roma Virginia Raggi, inizierà il prossimo 25 maggio davanti alla seconda sezione del Tribunale di Roma. L'ex capo del personale del Campidoglio sarà giudicato per corruzione insieme all'imprenditore Sergio Scarpellini. I due sono stati arrestati lo scorso 16 dicembre.

Secondo quanto ricostruito dalla procura di Roma, Scarpellini avrebbe consegnato a Marra, allora direttore del dipartimento Partecipate del Comune, 370mila euro. Una tangente, per i pm, pagata per avere in cambio favori e agevolazioni. Il dirigente del Campidoglio avrebbe utilizzato il denaro per acquistare un immobile. C'è anche un altro versamento di denaro nel mirino dell'accusa, ma il fatto è andato in prescrizione. Gli inquirenti hanno chiesto per entrambi il giudizio immediato ritenendo le prove raccolte a loro carico sufficienti e il gip ha acconsentito a tale richiesta. Raffaele Marra è indagato anche per abuso d'ufficio in concorso con Virginia Raggi per la nomina del fratello Renato a direttore del settore Turismo del Campidoglio.

Le case di Marra acquistate con i soldi di Scarpellini

Con i soldi di Scarpelli, come ricostruito da Fanpage.it, Marra ha acquistato due appartamenti a Roma, uno in via Giorgio Vigolo, del valore di 730 mila euro, e l'altro in Via dei Prati Fiscali per 370 mila euro. La prima – di proprietà di Scarpellini, il cui valore reale è stabilito dagli atti della procura in 1.3 milioni di euro – viene acquistata da Marra per 730 mila euro. L'ingente "sconto" da parte dell'immobiliarista mette sul chi va là la procura insieme alla dubbia provenienza dei 370mila euro che Marra consegna alla moglie per acquistare la casa in via dei Prati Fiscali.

Virginia Raggi ha sempre preso le distanze dal suo ex braccio destro. "Aveva un curriculum di tutto rispetto, veniva dalla Guardia di Finanza, era una persona plurilaureata. Ho commesso un errore, alla luce di quello che la Procura sta scoprendo, ho commesso un grave errore di valutazione. Se potessi tornare indietro, non lo rifarei. Ma ora è un capitolo chiuso e abbiamo sottoposto a verifica tutti i suoi atti", ha dichiarato in più di un'occasione la sindaca.

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