Primavalle, denunciano spacciatori in palazzo dell’Ater: minacciate e aggredite dai vicini
Avevano denunciato il giro di spaccio che avveniva all'interno del loro condominio, una palazzina di proprietà dell'Ater a Roma, nel quartiere di Primavalle. E per questo due donne originarie dell'Est Europa erano diventate oggetto di angherie e abusi da parte di otto vicini di casa, che avevano iniziato a rendergli la vita impossibile. Non solo con dispetti di ogni tipo, dalla musica alta al campanello della porta suonato a ogni ora del giorno e della notte, ma anche con minacce di morte e vere e proprie aggressioni fisiche. I fatti risalgono al 2017, e adesso otto persone sono state rinviate a giudizio dal pubblico ministero Eleonora Fini con l'accusa di stalking. Lo riporta la Repubblica. Due degli imputati hanno anche il divieto di avvicinarsi alle due donne, di parlargli e incrociare il loro cammino. Ma il divieto del pm non è bastato: uno di loro ha continuato a disturbare le donne, e per questo sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Primavalle, denunciano spacciatori e vengono aggredite: in 8 a processo per stalking
Le due donne, madre e figlia, non riuscivano più a uscire di casa senza tremare di terrore. I condomini le aspettavano per insultarle, minacciarle e picchiarle, riempiendole di pugni nello stomaco. Tenevano la musica accesa a tutto volume per non farle dormire, staccavano l'elettricità quando sentivano che guardavano la televisione o si asciugavano i capelli. Si attaccavano al campanello della porta a ogni ora del giorno e della notte per disturbarle e non farle stare tranquille. Battevano con i bastoni al pavimento, spruzzavano insetticida sotto la loro porta. Quando le vedevano urlavano "Cambiate casa o vi ammazziamo" e, a volte, le aggredivano fisicamente. Tanto che alcuni di loro rischiano un processo per lesioni. Una vita di terrore, impossibile da sostenere. Soprattutto quando a minacciarti sono persone che potrebbero essere legate a giri criminali. Adesso il rinvio a giudizio. Ma chissà se saranno lasciate in pace.