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Primarie, arrivano i dati definitivi: 47mila votanti. È scontro nel Pd sull’affluenza

Roberto Speranza, leader della minoranza dem, attacca: “I numeri testimoniano un’inquietudine, un disagio di un pezzo largo dei nostri elettori rispetto alla traiettoria del Pd”. Intanto Roberto Giachetti, nel suo primo giorno da candidato, ha visitato la tomba dell’ex sindaco di Roma, Luigi Petroselli.
A cura di Enrico Tata
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Dopo quasi 24 ore dalla chiusura dei seggi, il Pd annuncia il dato ufficiale dell'affluenza alle urne delle primarie per la scelta del candidato sindaco di Roma: 47.317 sono stati i votanti, mentre 43.607 sono stati i voti validi. Meno della metà rispetto alle votazioni del 2013 che incoronarono Ignazio Marino. Un dato, quello dell'affluenza, che arriva solo ora a causa di circa 25 sezioni che mancavano all'appello. "Abbiamo ancora circa 25 seggi da ritrovare, quelli di cui non ci sono arrivati i dati telefonici. Ora li stiamo ricercando e ci vorrà un po'. Sull'affluenza siamo lì intorno al numero che ho dato ieri sera, non saranno 50 ma magari 48mila", aveva spiegato all'agenzia Dire il segretario del Pd Lazio, Fabio Melilli.  Intanto all'interno del Partito democratico, la minoranza attacca sul vistoso calo: "Guai a sottovalutare i numeri dell'affluenza alle primarie di ieri. Numeri che testimoniano un'inquietudine, un disagio di un pezzo largo dei nostri elettori rispetto alla traiettoria del Pd. Elettori che non capiscono dove va il Pd", ha detto Roberto Speranza, uno dei leader della minoranza dem. Comunque, ha assicurato, "lavoreremo tutti per Roberto Giachetti".

"Non si può dire, però – continua Speranza alludendo a dichiarazioni del presidente del partito Matteo Orfini – che il calo dell'affluenza alle primarie di Roma sia dovuto alla mancata partecipazione di rom e capibastone: frasi di questo tipo sono offensive per migliaia di romani che fanno parte del mondo del centrosinistra e che chiedono un Pd diverso". Sull'affluenza ha parlato anche Goffredo Bettini, l'inventore del modello Roma di Veltroni e Rutelli e il maggiore sponsor di Ignazio Marino, che ha scritto su Facebook: "Si riconferma una difficoltà di rapporti con la città, anche a causa dei terremoti politici e giudiziari che hanno coinvolto in misura non marginale il Pd. Ma questa é una riflessione che dura da anni e che va sviluppata nel futuro con serietà. Oggi, siamo soddisfatti di una partecipazione comunque importante, assai più elevata di quella suscitata dagli altri partiti messi tutti assieme e di un confronto tra i nostri bravi candidati civile, sobrio, concentrato sull'avvenire della Capitale". Bettini ricorda che, come promesso, ha mantenuto " una giusta distanza e un grande riserbo sulla competizione".

I risultati ufficiali: Giachetti al 64 per cento

Roberto Giachetti ha ottenuto 27.968 voti, pari al 64,1 per cento dei votanti. Roberto Morassut ne ha avuti 12.281 pari al 28,2 per cento; Domenico Rossi 1.320 voti (3 per cento); Chiara Ferraro, la giovane autistica 915 voti (2,1 per cento); Stefano Pedica 594 (1,4 per cento) e Gianfranco Mascia 529 (1,25 per cento).

Il primo atto di Giachetti, l'omaggio a Petroselli

Il suo primo atto da candidato sindaco di Roma del centrosinistra l'ha passato a Viterbo, a trovare un primo cittadino che è rimasto nel cuore di molti romani. Roberto Giachetti si è recato infatti al cimitero di San Lazzaro, dove ha visitato la tomba di Luigi Petroselli, sindaco della Capitale dal 1979 al 1981. "Il primo giorno da candidato lo dedico a Luigi Petroselli, sindaco di piccole e grandi cose, degli esclusi e dei deboli", ha scritto Giachetti su Twitter.

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