Prati, raid di baby gang in minicar al centro disabili: “Atto crudele terrorizzarli nella notte”
Roma, quartiere Prati, nella zona bene della capitale, dove i ragazzini la sera si riuniscono in comitiva con le loro minicar costate migliaia di euro e passano la serata a chiacchierare. Ultimamente però, non si limitano solo a questo. Perché da qualche settimana hanno iniziato ad assaltare un centro per disabili, l'istituto Leonarda Vaccari di viale Angelico, spaventato gli ospiti all'interno della struttura e il personale che vi lavora all'interno. La denuncia della direttrice Saveria Dandini De Sylva è stata raccolta da Il Messaggero: "Si tratta di un gruppetto di adolescenti, lo abbiamo capito perché quando vengono scoperti fuggono via con le minicar. Forse non si rendono conto di quello che fanno. Abbiamo 28 disabili gravissimi, è crudele irrompere nel cuore della notte e spaventarli in quel modo. Ma non basta. Si divertono anche a fare atti di vandalismo, lanciando giù dal balcone le sedie da giardino sulle auto parcheggiate. Nel primo episodio, è intervenuto un nostro infermiere e i ragazzi sono corsi via. L'ultima volta, invece, sono stati affrontati da una suora armata di scopettone".
Baby gang terrorizza disabili a Prati: responsabili non ancora identificati
Non è ancora chiaro chi siano i responsabili di questi atti vandalici. Dopo aver battuto con le mani sui vetri, svegliando tutti, scappano sulle loro macchinette: la polizia, chiamata più volte, non li ha mai trovati nei pressi dell'istituto. Secondo alcuni dipendenti della struttura potrebbe trattarsi di una comitiva di adolescenti che si riunisce in via Silvio Pellico, ma per ora non c'è ancora certezza di questo sospetto. Ma intanto, dalla struttura, fanno sapere che prenderanno provvedimenti e installeranno un allarme sulla scala antincendio collegato con le forze dell'ordine. Forse in questo modo questi ragazzi inizieranno a cercare modi migliori di divertirsi che non siano molestare e terrorizzare ragazzi che nella vita ne hanno viste decisamente già troppe.