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Pontinia, investì un uomo su via del Tavolato sotto effetto di cocaina: condannato operaio

È stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena M. T., operaio edile di 36 anni che il 2 dicembre 2016 travolse e uccise un uomo in via del Tavolato, a Pontinia. M. T. si era messo alla guida sotto effetto di alcol e cocaina, ma il giudice ha riconosciuto il concorso di colpa dell’investito.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Guidava sotto effetto di alcol e cocaina e ha investito un uomo, uccidendolo: per questo motivo M. T., un operaio edile originario di Pontinia di 35 anni, è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena. Il pubblico ministero Giuseppe Miliano aveva chiesto una pena più severa: quattro anni di reclusione. Il giudice ha però optato per una sentenza più lieve: l'uomo investito, infatti, camminava di notte al buio e non aveva nulla indosso che lo rendesse visibile a chi invece era in macchina. Per lui non c'è stato nulla da fare: nonostante la tempestività dei soccorsi, Dhaliwal Amandeep Singh – un cittadino indiano di 36 anni – è deceduto. Travolto dalla Lancia Y intorno alle 21 del 2 dicembre 2016, su via del Tavolato, a Pontinia, è stato preso in cura sul posto dal personale del 118 che però non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Dopo essere stato inizialmente arrestato, M. T. è stato poi sottoposto a obbligo di firma in attesa del processo: per avere uno sconto della pena, ha scelto il rito abbreviato.

Il conducente dell'auto: "Avevo bevuto solo due birre"

Il 2 dicembre 2016, M. T. stava percorrendo con la sua Lancia Y via del Tavolato quando ha investito Dhaliwal Amandeep Singh, cittadino indiano di 36 anni che camminava sul ciglio della strada. L'impatto è stato così violento che la macchina è finita in un canale. Giunti sul posto, gli agenti di polizia hanno potuto constatare che il giovane operaio era sotto effetto di alcol e stupefacenti. "Ho bevuto solo due birre", aveva provato a giustificarsi. Il giudice, nell'emettere la sentenza, ha però considerato il concorso di colpa dell'investito, che non era visibile a quell'ora di sera. E per questo la pena è stata più lieve di quella chiesta del pubblico ministero, che invece aveva domandato ben quattro anni di reclusione.

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