Pomezia, scritte antisemite fuori le scuole: “Anna Frank brucia” e “calpesta ebreo”
Questa mattina, davanti a due scuole superiori di Pomezia, sono apparse le scritte ‘Calpesta l'ebreo‘, ‘Anna Frank brucia' e ‘Ore 15.30: parlate delle foibe'. Le parole, racchiuse tra una stella di David e una croce celtica, sono state impresse con la bomboletta spray sull'asfalto da ignoti, non ancora identificati. L'episodio è stato denunciato da Andrea Oleandri dell'associazione Antigone, che su Twitter ha diffuso le immagini della scritta. "Stamattina, davanti a due scuole superiori di Pomezia, sono apparse queste scritte. Per citare Giorgia Meloni: ‘il razzismo non è un'emergenza'. A cui aggiungerei, neanche l'antisemitismo, in effetti". Secondo Stefano Mengozzi, consigliere di minoranza di Pomezia, gli autori del gesto "hanno voluto colpire gli studenti e le associazioni che si stanno battendo per coltivare il valore della memoria contro la tragedia della Shoah". E aggiunge: "Il razzismo è diventato un’emergenza, adesso spetta a tutti noi prenderci un pezzo di responsabilità. Ai partiti, alle istituzioni: sostenere questi giovani, dare forza all’impegno di chi si batte contro il negazionismo". Oggi nella scuola si terrà un evento dedicato al Giorno della Memoria a cui parteciperanno anche il sindaco di Pomezia e alcuni esponenti della Comunità Ebraica di Roma. L'apparire delle scritte antisemite, proprio in questo giorno, non è ovviamente un caso.
Aumentano casi di scritte antisemite in giro per l'Italia
Le scritte apparse davanti le scuole di Pomezia sono solo le ultime di una serie di casi che si stanno verificando in tutta Italia. Solo tre giorni fa, a Torino, ignoti hanno scritto ‘Jude' (ebreo in tedesco) fuori dall'abitazione di Marcello Segre, presidente di Piemonte Cuore onlus, associazione di volontariato molto conosciuta in città. Sull'episodio indaga la Digos, i responsabili non sono stati ancora identificati. Nel Giorno della Memoria, invece, qualcuno ha scritto ‘Crepa sporca ebrea' fuori l'abitazione di una donna di origine ebraica figlia di una staffetta partigiana. La signora ha sporto denuncia, ma anche in questo caso non si è ancora risaliti agli autori del gesto, che hanno agito nelle ore notturne, quando nessuno poteva vederli. Bigliettini adesivi con minacciose scritte naziste, svastiche e croci celtiche sono stati invece attaccati sul campanello dell’abitazione della figlia di un ex partigiano torinese il 30 gennaio.