Poliziotti uccisi a Trieste, il fratello di Matteo Demenego: “Spero che i killer restino in carcere”
"Un grazie speciale a tutte le persone che sono qui. Date la forza a me e alla mia famiglia di andare avanti". A parlare è il fratello di Matteo Demenego, Gianluca, durante la fiaccolata che si sta tenendo in questo momento a Velletri per ricordare i due poliziotti uccisi nella sparatoria di Trieste. "Non mi aspettavo tutta questa gente, non credevo di vedere la solidarietà arrivare così da tutta Italia, anche a Trieste è stato uguale. Mi hanno scritto milioni di persone, e le ringrazio tutte. Questo è un momento molto difficile, ma sarebbe così per tutti". Sono passati pochi giorni da quando Matteo, poliziotto di appena 31 anni, è stato ucciso da una sparatoria avvenuta all'interno della questura di Trieste. L'assassino, Alejandro Stephan Meran, si trova adesso in carcere: è accusato di omicidio plurimo e tentato omicidio. "Non so se ho ancora metabolizzato quello che è accaduto, quindi non so se quello che provo è rabbia o dolore – continua Gianluca – Ma credo che la giustizia farà il suo corso e che, anzi, si sta già facendo. Spero che i responsabili della sua morte rimangano in galera".
Sparatoria a Trieste, il ricordo del fratello di Matteo Demenego
Matteo Demenego prestava servizio a Trieste dal 2013, dopo aver superato nel 2012 il 186/o corso per entrare in polizia. In questo momento sono molti i ricordi che le persone a lui vicine stanno condividendo: nelle ultime ore è anche spuntato un video che lo mostra insieme all'amico e collega Pierluigi Rotta, mentre scherza all'interno della volante. "Arrivano i figli delle stelle, dormite tranquilli che alla vostra sicurezza ci pensiamo noi", dicono dall'interno della vettura. "Mio fratello era così come l'avete visto in quel video. La sua caratteristica migliore era la bontà, era una persona fantastica". Non si sa ancora quando si terranno i funerali dei due agenti uccisi.
Fiaccolata davanti la Questura di Roma in memoria di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta
Un'altra fiaccolata è stata organizzata dai sindacati SIULP di Roma e Lazio, con la adesione della FNS CISL, sempre per oggi, alle ore 18.30, davanti la Questura di Roma. "Celebriamo la memoria di queste vite sacrificate per la lotta al criminalità come in un tempio dove il dolore ritorna col suo appuntamento tragico – spiega il SIULP – Quello che conta oggi è che quel sacrificio unisca tutti e rafforzi il senso di appartenenza alla polizia di Stato di ognuno indistintamente, in questa missione continua contro ogni forma di illegalità, e che quelle morti si imprimano nella coscienza civile finchè non saranno sconfitte le espressioni cruente e barbariche della criminalità, che ci hanno tolto Pierluigi e Matteo".