Roma, se si offende un vigile bisogna scusarsi con un video pubblico. I pizzardoni: “Giusto così”
Se un cittadino offende i vigili e vuole estinguere il reato, deve scusarsi con un video pubblico. E' polemica a Roma per un protocollo stabilito nel 2011 tra l'amministrazione capitolina e il corpo di polizia locale della Capitale. La norma stabilisce che il responsabile del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, articolo 341 bis del codice penale, può riparare il suo danno attraverso la pubblicazione, sulle pagine di cronaca cittadina di un quotidiano, una lettera di scuse indirizzata al vigile insultato. Nel 2015 il Comandante del Corpo pro tempore, fanno sapere i vigili, ha adottato una nuova modalità per le scuse: entro due settimane il diretto interessato può pubblicare un video su una piattaforma social di condivisione video senza restrizioni per la privacy. "Riguardo il provvedimento in oggetto, il Comando Generale ha in corso, anche con un confronto con l'amministrazione capitolina, una valutazione se mantenerlo o meno", si legge in un comunicato diffuso in serata dai vigili.
Questa mattina, sebbene il caso sia stato già affrontato gli scorsi anni in diversi articoli di cronaca locale, una ricostruzione di Repubblica, a firma Carlo Bonini, ha risollevato la questione. Le opposizioni hanno subito attaccato la sindaca Raggi: il democratico Giovanni Zannola parla di "gogna mediatica" e sostiene che "solo a Roma sarebbe chiesto, oltre al risarcimento agli oltraggiati, anche un video di scuse e di ‘omaggio' al corpo da diffondere su tutti i principali network. Il Pd romano chiederà al Ministro dell'Interno Marco Minniti se è a conoscenza di tale procedura adottata dal Corpo di Polizia locale di Roma Capitale e se non la ritenga "inusuale" rispetto alle pene e alle norme previste per questi reati dal Codice". Secondo il consigliere comunale dem Marco Palumbo i video "sembrano più una estorsione di scuse e somigliano alle dichiarazioni estorte ai prigionieri dell'Isis. Chiedo al comandante (della polizia municipale, ndr) Diego Porta di rivedere al più presto una pratica che richiama al medioevo attraverso l'uso di strumenti informatici". La sindaca Raggi ha detto di aver "avviato immediatamente un'attività di ricognizione. Sto facendo fare una relazione e da quello che sembra, ma devo ancora finire di approfondire, è una norma che era stata introdotta dalla precedente amministrazione".
Il testo delle scuse da leggere nel video
Questo il testo di scuse che il responsabile del reato di oltraggio è chiamato a pronunciare nel video: “Io Sottoscritto/a… con riferimento al procedimento penale a mio carico per oltraggio a pubblico ufficiale n… esprimo profondo rincrescimento per il comportamento tenuto nelle vicende per le quali sono indagato. Per tale motivo, formulo al Corpo di Polizia locale di Roma Capitale le mie più sentite scuse per le frasi proferite nell’occasione. Voglio inoltre rivolgere a tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia locale di Roma Capitale apprezzamento per il lavoro quotidianamente svolto a favore della cittadinanza”.
Il sindacato dei vigili: "Giusto così"
Un anno fa esatto il video delle scuse del consigliere di Fratelli d'Italia Emiliano Bono fu raccontato dalla cronaca locale, ma la questione non sollevò alcuna polemica. Tra l'altro, secondo Romolo Bonarota, del sindacato Sulpl di Roma, il sindacato della Polizia locale, "non c'è nessuna gogna pubblica e non vedo cosa ci sia di male nelle scuse. Chi contesta questa cosa, sta contestando una sentenza. Tra l'altro al protagonista del video (Bono ndr.) non sono stati chiesti danni economici, come forse avrebbe meritato, ma gli è stato semplicemente chiesto di chiedere scusa pubblicamente. E' giusto, è assolutamente giusto. Tutti i santi i giorni il personale della polizia locale viene accusato dalla stampa e siamo sbattuti in prima pagina. Molte delle inefficienze sono dovute a problemi organizzativi e di organico, che è ridotto della metà. Ma c'è un continuo rimbalzo delle accuse, continue e costanti, degli utenti e della stampa".