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Pietralata, assegnata casa popolare a due donne: “No extracomunitari, andatevene o vi diamo fuoco”

Due donne di origine marocchina, Aicha e Zinade, hanno regolarmente ottenuto una casa popolare in via del Peperino, nel quartiere di Pietralata. Qui sono state attaccate dai residenti, che le hanno minacciate nel caso fossero entrate nell’abitazione. “Questa è stata una manifestazione di pura criminalità di borgata”, ha detto il segretario dell’Unione Inquilini Ragucci.
A cura di Natascia Grbic
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Aicha e Zinade sono due donne di origine marocchina di 64 e 61 anni cui è stata legittimamente assegnata una casa popolare in via del Peperino, nel quartiere romaniodi Pietralata, sulla via Tiburtina. Nonostante la contentezza di avere finalmente un tetto assicurato sopra la testa, le due signore non sono riuscite a godere appieno del loro primo giorno nell'abitazione, perché sono state assaltate da un gruppo di residenti che ha iniziato a minacciarle. Non volevano assolutamente che in casa entrassero due "straniere e musulmane". Queste persone sono addirittura entrate nell'appartamento e hanno manomesso la serratura: atti di vera e propria intimidazione e minacce di morte, che però non hanno piegato Aicha e Zinade. Invalide al 100%, vivono in Italia da trent'anni: hanno sempre lavorato e hanno ottenuto la casa popolare grazie alla graduatoria dopo aver usufruito del bonus casa. Ne hanno diritto. E non hanno intenzione di cedere solo per l'atteggiamento minaccioso dei residenti.

Le minacce per la casa popolare di Pietralata: "O te ne vai o ti do fuoco"

Aicha e Zinade hanno ottenuto la casa popolare con l'aiuto dell'Unione Inquilini. E sono stati proprio loro a diffondere la notizia di quanto accaduto, raccontando ciò che è successo ad Aicha e Zinade. Il giorno in cui è stata legittimata a entrare in casa, Aicha è andata a vedere l'appartamento per cambiare la serratura e iniziare a portare i mobili. Attività normali, in vista del trasloco. A quel punto è stata avvicinata da due persone che le hanno chiesto chi fosse, le sue generalità e i titoli per i quali entrava in casa. E non in modo conciliante. La donna non ha voluto rispondere all'intimidazione: l'appartamento di via del Peperino le era stato regolarmente assegnato e non aveva bisogno di giustificarsi con estranei. "In quel momento le si sono avvicinate due persone straniere, forse rom – ha detto Fabrizio Ragucci, segretario dell'Unione Inquilini – Dicendo che loro avevano comprato la casa popolare (ovviamente in modo illegale) pagando 5mila euro. Poi, hanno minacciato di darle fuoco se non se ne fosse andata". Ed è allora che varie persone si sarebbero radunate urlando contro Aicha e Zinade. "Questa è stata una manifestazione di pura criminalità di borgata. In tanti quartieri di Roma l'illegalità diffusa rivendica il diritto di gestire la cosa pubblica secondo i propri usi e consumi in modo del tutto indifferente alle norme del vivere civile. Non si tratta di razzismo organizzato, ma di violenza e razzismo diffusi nella società civile".

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