Piazzare gps nell’auto del marito infedele non è reato: assolte moglie e investigatrice
Mettere di nascosto un gps per seguire il marito sospettato di infedeltà non è reato. A deciderlo è stata il gip Costantino Del Robbio, che ha deciso di prosciogliere da ogni accusa la moglie dell'uomo sospettato di avere una relazione extraconiugale, e l'investigatrice privata Michela Ardissone, assunta proprio per trovare le prove dell'amante. La donna di 40 anni si era servita proprio dell'aiuto
Il giudice per le indagini preliminari, secondo quanto riportato oggi dall'edizione romana del Corriere della Sera, ha stabilito infatti il non luogo a procedere nei confronti delle due donne, per le quali l'accusa aveva chiesto il rinvio a giudizio per la violazione della privacy dell'uomo pedinato e l'intercettazione delle sue conversazioni, per mezzo della collazione di apparecchiature elettroniche di cui non era a conoscenza. Secondo il gip "il fatto non è previsto come reato".