Piano regolatore, ecco il nuovo quartiere Massimina: più verde e servizi

Nuove zone residenziali e un centro commerciale, ma anche una nuova fermata della ferrovia Roma – Civitavecchia. E poi oltre 150mila metri quadrati di verde pubblico e 30mila tra scuole, piscine, un centro culturale e una parrocchia. Si tratta della centralità urbana di Massimina, alla periferia ovest della Capitale, la prima in attuazione del nuovo Piano regolatore, presentata oggi in Campidoglio dall'assessore comunale alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo e dal presidente del Municipio XII, Cristina Maltese. Un intervento che andrà a modificare 112 ettari della borgata vicina all’ex discarica di Malagrotta e che è stato affidato alla Seci Real Estate del Gruppo Industriale Maccaferri. Un progetto dal valore di 510 milioni di euro, 120 dei quali destinati a opere di interesse pubblico. A beneficiarne saranno i circa 2.750 nuovi abitanti e i 10mila già presenti nella borgata.
“Teniamo particolarmente a questo intervento, che dà priorità alla riqualificazione sostanziosa e importante dell'esistente – ha spiegato l’assessore Caudo -. Proprio per questo ci sono alcuni elementi specifici di questa centralità in cui abbiamo evitato di ripetere gli errori del passato. Prima di dare il via ci siamo accertati tramite la Regione che la nuova fermata della FM5 fosse assunta all'interno del contratto di servizio. Lo è e sarà in funzione quando il quartiere comincerà a vivere". Per la presidente Maltese quello di Massimina "è un tessuto fortemente compromesso, sia dal punto di vista ambientale sia per le difficoltà di connessione e dei servizi, dei quali la borgata è quasi totalmente priva. Questa è l'occasione per ripensare Massimina come quartiere, non più come zona altamente degradata vista la vicinanza di Malagrotta. È un'opera molto attesa anche dai cittadini fin dal 1998 c'è stata un'ampia discussione sul futuro di quest'area, ora siamo in fase di start up, sempre mantenendo un'attenzione molto alta sul tema".
Si tratta di un progetto di cui, in effetti, si parla fin dai tempi delle giunte di Walter Veltroni. Già allora si parlava della Massimina come una delle nuove 18 centralità urbane metropolitane. Secondo l’ex sindaco di Roma, in un’intervista del 2003, le nuove aree dovevano segnare “non più una crescita che ruota attorno a un solo centro pregiato, ma uno sviluppo pianificato attorno a nuove e diffuse centralità urbane: veri e propri ‘magneti’ in grado di attrarre investimenti e attività”. Un’idea che è sempre stata al centro di critiche. E oggi sono arrivate i dubbi di Forza Italia: "La passerella di Caudo e Maltese sulla centralità di Massimina è la riprova di come la sinistra non abbia alcuna idea su come gestire ambiti seri come l’urbanistica capitolina. Vorremmo sapere: come pensa la sinistra potranno vivere i residenti di questo quadrante, già stressato dalla mancanza di infrastrutture come illuminazione, strade, marciapiedi, parte delle fognature, quando si costruiranno tutte le cose di cui hanno parlato oggi Caudo e Maltese nell’ennesima passerella? Prima di ostinarsi in queste attività propagandistiche la sinistra risolva le emergenze reali patite dal territorio". Queste le parole di Laura Barbieri, consigliere FI e vicepresidente della commissione Urbanistica del XII Municipio.