Pesci morti nel Tevere, test sulle acque: decessi forse causati dalle forti piogge
Potrebbero essere deceduti per mancanza di ossigeno i pesci trovati morte nel fiume Tevere la scorsa settimana. Il primo screening effettuato dagli studiosi dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio (Arpa) esclude la presenza di inquinanti semplici. Nei prossimi giorni dovrebbero essere resi noti anche i risultati degli altri test, ossia quelli per le sostanze più inquinanti e sulla quantità di ossigeno presente nell'acqua. Non è escluso, infatti, che sia stata proprio quest'ultima causa a provocare la morte dei pesci. Dati i violenti acquazzoni che si sono avuti nelle scorse settimane, è possibile che i fossi che trattengono le acque reflue si siano svuotati nel fiume, causando una riduzione dell'ossigeno. Senza contare che le acque più mosse potrebbero aver movimentato rifiuti e detriti che hanno ostruito le branchie dei pesci, causandone la morte.
Le piogge più forti si sono avute in particolare nel tratto compreso tra Ponte Milio e Ponte Vittorio. Ed è proprio lì che la scorsa settimana sono state trovate le carcasse dei pesci: uno spettacolo tremendo, su cui ora le autorità competenti vogliono vederci chiaro. Cos'è che ha ucciso i poveri animali, le acque troppo inquinate del fiume oppure un incidente naturale? C'è chi ha puntato il dito anche contro eventuali sversamenti tossici ma, così come è già accaduto in passato, potrebbero essere stati proprio i forti acquazzoni a causare la moria di pesci. In ogni caso bisognerà aspettare i risultati di tutti i test effettuati da Arpa, così da sapere come agire per mettere in sicurezza gli animali che abitano le acque del fiume.