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Perseguita l’ex amante body builder e le brucia l’auto: “Se vado in carcere è perché ti ammazzo”

Un preparatore atletico è finito a processo per stalking, incendio e danneggiamento. Arrestato per aver perseguitato l’ex amante atleta body building e averle bruciato l’auto, dovrà risponderne davanti ai giudici.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio (La Presse)
Immagine di repertorio (La Presse)

Perseguitò e bruciò l'auto dell'ex amante body builder a Vejano, in provincia di Roma. Il preparatore atletico ieri è finito davanti ai giudici, per l'inizio del processo che lo vede accusato del reato di stalking, incendio e danneggiamento. La notizia delle violenze perpetrate dal 50enne nei confronti della ex risale ad aprile scorso, quando la donna, esausta e preoccupata per la propria incolumità dopo le continue minacce dell'uomo che aveva di giurato di ucciderla, ha preso coraggio e lo ha denunciato ai carabinieri, che lo hanno arrestato.

Preparatore atletico ed ex amante

Come riporta Il Messaggero, l'atleta ha raccontato davanti ai giudici che i due si erano conosciuti in palestra. Lei aveva ricevuto il suo contatto tramite una chat di Facebook dedicata agli allenamenti e gli aveva chiesto di allenarla per prepararsi al meglio alle prossime esibizioni. Un rapporto professionale dal quale presto è nata un'intimità, nonostante la donna fosse già sposata. Ma mentre lo ha assistito durante gli arresti domiciliari per spaccio di sostanze stupefacenti la quarantenne ha capito di trovarsi di fronte a una persona violenta e irascibile, quindi si allontana, decisa più che mai ad interrompere tra loro qualsiasi rapporto.

Minaccia di morte l'ex amante

Ma l'uomo non ha accettato il suo comportamento e ha iniziato a perseguitarla, dicendole che avrebbe detto della loro relazione al marito. "Ti do fuoco a casa come si fa con i formicai", oppure "Stavolta se vado in carcere è perché ti ammazzo". Sono alcune delle minacce che la quarantenne subiva da tempo dal suo allenatore. Violenze che hanno trasformato la sua vita in un vero e proprio incubo, da giugno 2018 ad aprile dell'anno dopo. Fino all'apice, quando l'uomo ha dato fuoco alla sua macchina, mentre la donna si trovava negli Stati Uniti.

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