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Perquisizioni al Liceo Virgilio, un ragazzo fermato per spaccio. Studenti in mobilitazione

Secondo quanto si è appreso i militari avrebbero fermato alcuni ragazzi sospetti. Uno di loro è stato portato in stazione con l’accusa di spaccio, mentre altri due sono stati rilasciati.
A cura di En.Ta.
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Perquisizione dei carabinieri questa mattina al Virgilio di via Giulia, nel centro di Roma, un liceo classico tra i più noti e prestigiosi della capitale. L'istituto è già al centro di un'inchiesta per un'attività di spaccio di stupefacenti. Arrestato uno studente con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e fermati altri due, interrogati e poi rilasciati. Da quanto si apprende dai carabinieri lo studente arrestato è maggiorenne e sarà processato per direttissima, anche la sua abitazione è stata perquisita. Al vaglio le posizioni di altri sette giovani come consumatori. Le indagini sarebbero state svolte grazie alle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso che riprendono il cortile interno dell'istituto.

Gli studenti hanno convocato un'assemblea straordinaria in cortile e poi un centinaio di loro hanno percorso i corridoi della scuola in corteo fino all'ufficio della preside per chiedere spiegazioni. Gli studenti contestano soprattutto l'accesso delle forze dell'ordine per eseguire l'arresto. "Volevamo parlare con la preside anche per capire che cosa sta succedendo perché sono due mesi che ci vediamo entrare nella scuola le forze dell'ordine e gli studenti sono spaventati – racconta Sofia, rappresentante d'istituto – Oggi la preside comunque ci ha spiegato che non poteva impedire l'ingresso delle forze dell'ordine a scuola". "La scuola non deve essere una zona franca dove si spaccia ma un luogo sicuro, ma vedere le forze dell'ordine entrare così non è stato bello", ha puntualizzato la studentessa.

Liceo Virgilio, il comunicato degli studenti

Gli studenti hanno emesso questo comunicato:

Questa mattina, all'orario di ricreazione, due carabinieri in borghese sono entrati nel Liceo Virgilio di Via Giulia, chiamando per nome diversi ragazzi, perquisendoli e arrestandone uno con l'accusa di spaccio. Successivamente si è formata un'assemblea straordinaria nel cortile e centinaia di studenti e studentesse sono saliti in presidenza per chiedere spiegazioni al dirigente scolastico. Di tutta risposta la dirigenza si è chiusa a chiave nell'ufficio, rifiutando qualsiasi tipo di dialogo con gli studenti o con i genitori presenti, mentre comunicava con le forze dell'ordine tramite la finestra su Via Giulia, lanciandogli una valigetta di cui ci è ignoto il contenuto. Poi, durante la contestazione, che avveniva tra corridoi dell'istituto, sono entrati altri 7 carabinieri in divisa, capitanati dal maresciallo Ottaviani, che si sono fatti spazio tra gli alunni della scuola a forza di spintoni e spallate.

Gli avvenimenti di stamattina mostrano quale sia l'intento della dirigenza nell'istituto: creare un clima di terrore che impedisca agli studenti di formarsi, crescere e informarsi sulle dipendenze. Ciò che è accaduto stamattina è inaccettabile! Non è possibile vivere un luogo di formazione in cui non possiamo creare confronto è dibattito e per affrontare un problema si ricorre all'utilizzo delle forze dell'ordine. In questo momento la contestazione sta continuando e si attendono risposte dalla dirigenza, che però continua a opporsi a ogni tipo di confronto. La mobilitazione seguirà nei prossimi giorni finché la situazione interna all'istituto non cambierà, restituendo agli studenti la loro centralità all'interno della scuola.

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