Perché l’ospedale Forlanini non può essere riaperto per l’emergenza coronavirus
In questi giorni di emergenza sanitaria per il Paese, in molti sono tornati a parlare dell'ospedale Forlanini di Roma. La struttura, in linea d'aria a pochi passi dallo Spallanzani in prima linea per l'emergenza Covid-19, da anni è quasi totalmente in stato di abbandono. Anche Virginia Raggi si è schierata a favore di una possibile riapertura. "Bisogna riaprire tutti gli ospedali a Roma. Negli ultimi anni sono stati chiusi diversi ospedali storici in città, come il Forlanini o il San Giacomo. Bisogna fare il possibile per riaprirli", ha scritto la sindaca su Facebook rilanciando una petizione aperta su Change.org. La Regione Lazio ha però bocciato questa ipotesi, sostenendo che ci vorrebbero mesi se non anni per rimettere in piedi il nosocomio, ormai fatiscente da anni. Tra i primi a portare avanti la battaglia per chiedere l'apertura del Forlanini è il professor Massimo Martelli, primario della Chirurgia toracica dell'ex nosocomio romano, che sostiene: "In un mese si potrebbero attivare decine di posti in terapia intensiva, una cinquantina in tempi comunque rapidi".
L'ex primario del Forlanini: "Una spesa folle riaprirlo ora"
È dello stesso parere Lucio Mango, ex primario di medicina nucleare dell'ospedale Forlanini e in pensione da alcuni mesi. Per anni il dottor Mango ha lavorato nei pochi reparti rimasti aperti, a fianco di corridoi e padiglioni abbandonati. "Sarebbe una spesa folle, gettare i soldi al vento – dichiara il dottore raggiunto telefonicamente – ammesso che si possa fare strutturalmente perché io non so neanche quanto può reggere la struttura del Forlanini. Ci piove dentro da tutte le parti". Si tratta di un problema di costi e di tempi per il dottor Mango. trattandosi di un edificio chiuso da ben 6 anni. Ma un futuro per il Forlanini, non legato a questa emergenza Covid-19 potrebbe esserci. Comitati e associazioni da anni chiedono che la struttura sia destinata a un'utilità pubblica, con la riapertura dell'ospedale o per farne un centro sociosanitario. Una battaglia in cui il dottor Mango è da anni in prima fila: non ha mai smesso di seguire la vita del Forlanini e il suo futuro, sconcertato da vedere finire nell'abbandono l'ospedale dove ha lavorato per così tanti anni.