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Per i medici non è in pericolo di vita: 81enne muore il giorno dopo il ricovero

Antimo Elio Liguori, 81 anni, ricoverato una settimana fa all’ospedale Santo Spirito di Roma, è morto il giorno dopo il suo ricovero per delle complicazioni. I medici avevano assicurato a moglie e figlia che l’uomo non era in pericolo di vita, impedendo loro di stargli vicino. Le donne hanno presentato una denuncia.
A cura di Francesco Loiacono
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Era stato ricoverato la scorsa settimana per un'emorragia intestinale all'ospedale Santo Spirito di Roma, ma i medici avevano assicurato ai famigliari che non era in pericolo di vita. La sera del 27 febbraio, il giorno dopo il suo ricovero, Antimo Elio Liguori, compositore e professore di conservatorio di 81 anni, è però morto per delle complicazioni impreviste. E lo ha fatto senza nessun parente al suo capezzale, dal momento che le rassicurazioni e poi il successivo comportamento del personale dell'ospedale hanno impedito alla moglie e alla figlia dell'81enne di stargli vicino. Adesso le due donne, come riporta Repubblica, hanno presentato una denuncia contro ignoti ai carabinieri per l'imperizia e il comportamento disumano del personale del Santo Spirito che ha preso in cura il loro caro.

"La ‘disumanità' che spesso governa il mondo, e in specie governa certi ospedali, ha voluto che morisse solo e di questo io sento una grande colpa – ha detto la moglie del maestro, Dora Liguori, ai funerali del marito che si sono tenuti sabato 7 marzo a Roma -. Infatti, poco prima che morisse, siamo stati rassicurati e poi cacciati dall'ospedale. Ed è questa la circostanza che in simile triste vicenda più mi ha distrutto. Per questo, per rendere giustizia a lui e a tanti altri cittadini che potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni, in accordo con mia figlia ho deciso di procedere con la magistratura", ha spiegato Dora Liguori, di professione cantante lirica e anche segretaria generale del sindacato Unione artisti Unams/Gilda.

La Procura ha aperto un fascicolo

Intanto, i legali dei parenti del maestro Liguori, Lara Scarcella e Francesco Creaco, hanno fatto sapere che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla vicenda, disponendo ed eseguendo l'autopsia per chiarire le circostanze della morte. Sul caso ha avviato un'indagine interna anche la Asl, che ha spiegato come si tratti di una procedura normale in casi come questi "per verificare la correttezza della prestazione erogata".

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