Banca Etruria, pensionato si suicida: indagine per istigazione al suicidio
La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo d'indagine a carico di ignoti in relazione al caso di Luigino D'Angelo, il pensionato che ieri si è tolto la vita dopo aver perso tutti i suoi risparmi che aveva investito nella Banca Popolare dell'Etruria e Lazio. Si tratta di un'inchiesta aperta d'ufficio all'indomani della tragedia e affidata al pm Alessandra D'Amore che sta indagando per istigazione al suicidio. Il magistrato ha già acquisito agli atti la lettera lasciata alla moglie da D'Angelo in cui spiega le ragioni del suicidio. Già questa mattina il Codacons aveva chiesto l'apertura di un'inchiesta per indagare sull'istigazione al suicidio.
La moglie: "Si è sentito ingannato"
"Mio marito? Un uomo che si è sentito ingannato. Per onorare la sua memoria vorrei fare la terza guerra mondiale ma la polizia mi ha consigliato di stare calma e tranquilla". Queste le prime parole della signora Lidia, la moglie del pensionato. Nella lettera, dice a La Stampa, "mio marito racconta il suo calvario di questi mesi. Accusa i dipendenti della Banca dell’Etruria che non hanno voluto ascoltarlo. Lui aveva capito da tempo come sarebbe andata a finire. Ha provato a farsi restituire almeno il 70 per cento della somma ma non c’è stato nulla da fare. Il decreto salva-banche è stato l’atto ufficiale della fine di ogni speranza di vedersi restituire i suoi risparmi". Nelle lettera usa una parola, ‘smacco' perché "non tollerava l’idea di essere stato preso in giro da tutti dopo che per mesi aveva provato a salvare quello che si poteva salvare".
