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Parla l’autista aggredito sul bus: “Mi hanno licenziato, hanno messo una famiglia sulla strada”

Parla l’autista aggredito sul bus a ottobre 2017 e recentemente licenziato per giusta causa dall’azienda per cui lavorava: “La mia richiesta non era specifica, non ho preteso di rientrare in una specifica mansione. Non posso fare questa mansione? Datemene un’altra. Hanno voluto mettere una famiglia sulla strada. Sono stato licenziato il 10 gennaio, secondo loro, per giusta causa”.
A cura di Enrico Tata
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Il primo ottobre del 2017 Federico Maruca, 33 anni, fu aggredito da un uomo ubriaco mentre lavorava come autista a bordo di un bus in servizio a Rocca Cencia, periferia di Roma. Per due anni è restato a casa a causa dell'infortunio, ma recentemente aveva chiesto all'azienda di poter rientrare al lavoro. La società lo ha sottoposto a visita medica e l'oculista lo ha giudicato non idoneo. Il 10 gennaio gli è stata recapitata una lettera di licenziamento per giusta causa: "L'azienda mi ha risposto di non capire il nesso tra infortunio e non idoneità".

"Il mio problema, ora, è tornare a lavorare"

Ai microfoni di Fanpage.it ha raccontato la sua storia: "Ero al volante, ho effettuato la fermata, sono salite diverse persone e ho chiuso le porte. Una volta ripartito, sento una bottiglia che batte in continuazione e una persona che urla. Guardo dallo specchietto e vedo quest'uomo ubriaco che dà di matto. Arrivato all'altra fermata, cerco di dirgli ‘mettiti seduto, guarda che è pericoloso con la bottiglia'. Arrivo alla fermata di Finocchio, tiro il freno a mano, scendo dal posto di guida e vedo lui che inizia ad alzare la bottiglia. Paro con il braccio, lui mi dà un calcio sulla caviglia. Quasi scivolo e per tenermi in piedi uso entrambe le mani, non potendomi più parare il volto. Lui mi dà una bottigliata che mi prende sul lato sinistro. Chiamo l'ambulanza sia per me che per lui, mi portano in ospedale e riscontrano un trauma cranico,un  trauma all'avambraccio sinistro e una distorsione alla caviglia sinistra. Mi fanno una visita neurologica perché avvertivo qualcosa all'occhio. Lì per lì non trovano nulla. Lo scorso anno ho fatto due interventi per cataratta traumatica e vitrectomia e molto probabilmente dovrò affrontare un terzo intervento".

Recentemente, come detto, ha comunicato all'azienda la sua intenzione di tornare al lavoro: " Mi hanno fatto una visita di idoneità e la non idoneità permanente me l'ha data l'oculista delle Ferrovie dello Stato.  La mia richiesta non era specifica, non ho preteso di rientrare in una specifica mansione. Non posso fare questa mansione? Datemene un'altra. Hanno voluto mettere una famiglia sulla strada. Sono stato licenziato il 10 gennaio, secondo loro, per giusta causa. Motivazione? Hanno provveduto a vedere se riuscivano a trovare una mansione all'interno dell'azienda, ma dicono che non c'è nessun posto. Dai colleghi poca solidarietà, si contano sul palmo di una mano. Altri sono contenti. Il mio problema, ora, è tornare a lavorare".

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