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Parla la donna trascinata dalla metro a Roma: “Non so se tornerò mai a camminare”

Il 12 luglio scorso Natalya Garcovic, bielorussa di 43 anni, rimane intrappolata con un braccio nelle porte di un vagone e viene trascinata per diversi metri dalla metropolitana. Ora è sulla sedia a rotelle.
A cura di Enrico Tata
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"Non mi ricordo nulla di quel giorno, ora sto male non posso camminare e non so se tornerò mai a farlo". Il 12 luglio scorso Natalya Garcovic, bielorussa di 43 anni, rimane intrappolata con un braccio nelle porte di un vagone e viene trascinata per diversi metri dalla metropolitana. Ora è sulla sedia a rotelle. "Stavo salendo sul treno a Termini. Ricordo solo che si chiudevano le porte e poi nulla. Sto male, il bacino è rotto, non posso camminare", ha raccontato in un'intervista concessa al Tg2 e che andrà in onda nell'edizione di questa sera. La donna ha anche un polmone perforato e fratture alla mandibola.

"Non riuscendo a liberare la sua mano è stata trascinata lungo tutta la banchina per più di 100 metri ed è stata sbattuta con il viso su un segnale. Poi lei è caduta nel tunnel. La colpa di questo terribile incidente è ovviamente del macchinista che mentre faceva il suo lavoro stava mangiando e, mangiando, non guardava nello specchio che la persona era incastrata. È una colpa molto grave", ha spiegato Olga, la sorella. "Per fortuna è salita sull'ultimo vagone. Per questo è rimasta viva. Se non era l'ultimo… non voglio neanche pensarci".

Natalya, trascinata per diversi metri da un vagone della metropolitana

Gianluca T., il macchinista dell'Atac alla guida del convoglio, è stato indagato per lesioni personali e violazione del decreto in materia di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro in relazione agli infortuni causati a terzi. Il conducente, hanno dimostrato le telecamere di sicurezza installate sulla metropolitana, stava mangiando all'interno della cabina di controllo ed era ripartito senza accorgersi di nulla. Natalya è stata trascinata per diversi metri. A salvarla sono stati alcuni passeggeri, che hanno aperto le porte del vagone dopo aver fatto scattare l'allarme.

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