Parco del Circeo, parte piano di abbattimento dei daini: “Sono troppi, andranno al macello”
Nei prossimi tre anni saranno abbattuti almeno 350 daini al Parco del Circeo: è questo quanto stabilito dal ‘Piano gestionale del controllo del daino nella foresta demaniale' approvato dal Consiglio Direttivo del Parco del Circeo nel 2017 e reso operativo con una delibera del direttore Paolo Cassola il 30 dicembre 2019. La decisione è stata presa perché, secondo l'Ente gestore del parco, i daini riproducendosi sarebbero diventati troppi e starebbero minacciando la biodiversità del parco, arrivando circa a 1200 esemplari. Una volta uccisi, gli animali andranno al macello: gli abbattimenti dovrebbero iniziare a breve. Per il progetto, sono stati spesi circa 170mila euro. Ma, adesso che è diventato operativo, sta suscitando moltissime polemiche.
Il piano del Parco del Circeo: saranno abbattuti 350 daini in 3 anni
A commentare il fatto, l'ex sindaco di Ponza Piero Vigorelli, unico nel 2017 a votare contro il piano. "Parte lo sterminio dei daini nel Parco del Circeo. Si prevedono “battute” notturne (ma, viene precisato, senza far troppo rumore) per far convogliare i daini in ‘corral' mobili di almeno mille mq, che sono dei recinti-prigione, un po’ come la ‘camera della morte' della mattanza dei tonni. Appostati su altane a circa 15 metri da terra, ci saranno i Fucilieri di Sua Maestà il Parco, che saranno equipaggiati con ‘fucili a canna rigata, di calibro non inferiore a 6,5 millimetri, dotati di cannocchiale di mira a 12 ingrandimenti' e adatti alla visione notturna (…) Con questa e altre operazioni del genere, risulta chiaro che, per i dirigenti dell’ente, il Parco deve essere un luogo disabitato da ogni specie di animali (daini, cinghiali, lepre italica) e da cercatori di funghi o asparagi selvatici, sui quali si è abbattuta la mannaia del divieto".
La storia dei daini del Parco del Circeo
La storia dei daini del Parco del Circeo è bellissima e dimostra quanto la natura sia potente rispetto alla volontà dell'uomo. Questi splendidi animali erano stati introdotti nel parco a metà degli anni '50 per ripopolarlo, ed erano stati messi all'interno di un recinto. Ci hanno messo poco a capire come fuggire, spandendosi nel verde meraviglioso del parco e cominciando una nuova vita in libertà.