Ottiene due giorni di permesso retribuito per curare il cane: “E’ un grave motivo familiare”

Una dipendente dell'Università La Sapienza di Roma è riuscita a ottenere due giorni di permesso retribuito per curare il suo cane. Il cucciolo doveva essere sottoposto a un'operazione chirurgica per una paralisi alla laringe e la sua padrona non poteva farlo accompagnare da nessun altro. Per questo ha chiesto un permesso all'Università, che lo ha concesso considerando quindi l'intervento "un grave motivo familiare e personale", così come prevede il regolamento dei permessi lavorativi.
La donna è stata assistita legalmente dalla Lav, Lega anti vivisezione. Alla richiesta dell'Università di presentare una nuova documentazione, non essendo presenti precedenti in materia, la dipendente si è rivolta all'ufficio legale della Lav. Gli avvocati dell'ong hanno recuperato alcune sentenze della Corte di Cassazione che configurano il reato di maltrattamenti per la mancata cura di un animale e quindi hanno presentato un nuovo documento all'università romana, che ha concesso 48 ore di permesso. "Ora, con le dovute certificazioni medico-veterinarie, chi si troverà nella stessa situazione potrà citare questo importante precedente. Un altro significativo passo in avanti che prende atto di come gli animali non tenuti a fini di lucro o di produzione sono a tutti gli effetti componenti della famiglia. È un altro passo avanti verso un'organica riforma del Codice Civile che speriamo il prossimo Governo e il prossimo Parlamento avranno il coraggio di fare, approvando la nostra proposta di Legge ferma dal 2008", ha dichiarato il presidente della Lav, Gianluca Felicetti.