Ostia, muore in ospedale dopo un’operazione alla tibia: indagini in corso
Muore dopo un'operazione chirurgica per ricomporre una frattura della tibia. È successo all'ospedale Grassi di Ostia, a Roma. La procura ha aperto un'inchiesta sul decesso di un paziente giunto in pronto soccorso alla fine del mese di agosto lamentando una gamba rotta. Il sostituto procuratore Maria Rosaria Guglielmi ha aperto un fascicolo e procede per il reato di omicidio colposo. Secondo i familiari del paziente, durante il decorso post operatorio non sarebbero state usate tutte le accortezze necessarie per ostacolare la diffusione di un'infezione che avrebbe portato alla morte del loro caro. L'autopsia sul corpo dell'uomo è stata effettuata ieri nell'istituto di medicina legale di Tor Vergata e ora si attendono i risultati per stabilire eventuali responsabilità dei medici. L'ospedale fa sapere che, per il momento, "non si rilasciano dichiarazioni". Finora il magistrato non ha iscritto nessuno nel registro degli indagati.
La denuncia dei familiari: "Non si può morire per una frattura"
L'inchiesta è stata avviata dopo la denuncia dei familiari: "Non si può morire per una frattura". Il magistrato ha disposto l'acquisizione della cartella clinica e l'esame autoptico. In procura è stato nominato un medico legale, il professor Saverio Potenza dell'istituto dell'Università di Tor Vergata, a cui è stato affidato il compito di accertare le cause della morte del paziente, e in caso di conferma dell'ipotesi della sepsi, di verificare se la diagnosi sia stata tempestiva.
L'operazione e il ricovero
Secondo quanto raccontato dai partenti della vittima, i medici al momento del ricovero avevano detto all'uomo, e alla sua famiglia, che sarebbe rimasto in ospedale pochi giorni. Dopo l'intervento chirurgico di ricomposizione della tibia, le sue condizioni di salute sono peggiorate con febbre e tremori. Secondo le prime ipotesi, ancora da accertare, l'uomo sarebbe morto a seguito del diffondersi dell'infezione.