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Ostia, il Comune ai balneari: “Tre giorni per aprire i varchi o veniamo con le ruspe”

“Useremo bulldozer, esercito e le armi lunghe. Quello che serve qua. Il prefetto Franco Gabrielli che ho incontrato è d’accordo. Ora facciamo una bella piazza pulita”. Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino.
A cura di Enrico Tata
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Un ultimatum vero e proprio. Tre giorni per mettersi in regola e aprire tutti gli accessi al mare di Ostia, oppure sarà “liberato” con le ruspe. Un messaggio che è stato lanciato dal direttore del X Minicipio che giovedì ha firmato un’ordinanza nella quale vengono concessi tre giorni agli stabilimenti dove è prevista l’apertura dei varchi a mare per provvedere autonomamente e mettersi in regola. “Un’ordinanza fatta che è stata fatta su indicazione dell'assessore Sabella che sta gestendo tutto. Chi non provvederà da lunedì sarà `fuori legge'”, ha spiegato il senatore Stefano Esposito, commissario Pd Ostia. Secondo quanto si apprende sarebbero dieci gli stabilimenti interessati: Mariposa, Marechiaro, Arca (gestito dalla Caritas Roma), Lido, La Rotonda (due varchi), Vecchia Pineta, Venezia, Nuova Pineta e Pinetina.

Già Marino, al suo debutto da presidente di Ostia dopo le dimissioni del minisindaco Andrea Tassone, aveva usato toni duri: "Useremo bulldozer, esercito e le armi lunghe. Quello che serve qua. Il prefetto Franco Gabrielli che ho incontrato è d'accordo. Ora facciamo una bella piazza pulita. Tutti quelli che non hanno la coscienza a posto è meglio che se ne vadano da Ostia altrimenti li mettiamo al gabbio e buttiamo le chiavi", aveva detto il sindaco.

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