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Ostia, condanne nel clan Fasciani. Ma per i giudici la loro non è associazione mafiosa

Dieci imputati sono stati condannati, tra cui il capofamiglia Carmine Fasciani, e altri otto sono stati assolti. Tra di loro diversi esponenti delle famiglie Fasciani e Triassi.
A cura di En.Ta.
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Carmine Fasciani, il boss della famiglia egemone nel territorio di Ostia, litorale di Roma, è stato condannato a 10 anni. Per lui il procuratore generale aveva chiesto 27 anni e 6 mezzo, ma i giudici della corte d'appello hanno deciso che i 18 imputati, tra cui componenti per l'appunto delle famiglie Fasciani e Triassi, non sono responsabili di associazione mafiosa. La loro, ha sostenuto la corte, è semplice associazione per delinquere e per questo rispetto al primo grado le loro pene sono state sensibilmente diminuite. Dieci imputati sono stati condannati, tra cui il capofamiglia Carmine Fasciani, e altri otto sono stati assolti.

Le condanne nel clan Fasciani

I giudici della seconda corte d'appello hanno confermato l'assoluzione dei fratelli Vito e Vincenzo Triassi per i quali il procuratore generale Giancarlo Amato aveva chiesto 15 anni. La moglie di Carmine Fasciani, Silvia Bartoli è stata condannata a 6 anni e 6 mesi di reclusione, mentre le figlie, Sabrina e Azzurra, hanno avuto rispettivamente 5 anni e 4 mesi e 4 anni e 10 mesi. Condannato anche Alessandro Fasciani a 4 anni e mezzo e Terenzio Fasciani fratello di Carmine. Quattro anni e mezzo sono stati inflitti a Riccardo Sibio, Gilberto Colabella e Luciano Bitti. Assolti Nazareno Fasciani fratello di Carmine, Ennio Ciolli, Fabio Guarino, Danilo Anselmi, Mirko Mazzoni ed Eugenio Ferramo. Tutte le condanne sono state sensibilmente ridotte rispetto al primo grado. Per tutti e diciotto gli imputati la procura aveva chiesto circa 200 anni di carcere.

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