Ostia, Angelo e Domenico Spada condannati in appello per usura ed estorsione
Condanne confermate in appello per Angelo e Domenico Spada di Ostia, padre e figlio sotto processo per l'accusa di usura ed estorsione. Come riporta Il Messaggero, la II Corte d'appello di Roma, presieduta da Mario Frigenti, ha disposto 8 anni di reclusione ad Angelo Spada e 7 anni al figlio Domenico, conosciuto come ‘Vulcano' ed ex campione del mondo di pugilato nella categoria Silver Wbc, confermando così la sentenza emessa nell'ottobre 2016 dal tribunale penale. Domenico Spada è stato arrestato nel 2014 poi tornato in libertà, condannato in primo grado dopo la denuncia di un commerciante che nel 2013 ha dichiarato che il pugile aveva preteso da lui l'intestazione di un immobile del valore di 400mila euro, a fronte di un prestito di 140mila. "Pretendevano – è scritto nel capo di imputazione – per l'estinzione del prestito, il pagamento di ulteriori 140 mila euro così applicando all'operazione un tasso di interesse del 212,95%".
Usura ed estorsione
Angelo Spada, padre del campione mondiale del ring, capendo le difficoltà della vittima, l'aveva costretta a lavorare come nella tabaccheria, di fatto espropriata. Un obbligo deciso dopo che il commerciante aveva già consegnato ai due Spada 72 mila euro in contanti. La richiesta iniziale per scontare la pena era di 10 anni per Angelo e a 9 per ‘Vulcano'. Sul caso, quattro le condanne disposte dai giudici della X sezione penale di Roma: nella vicenda, oltre ai due membri del clan Spada, erano coinvolte anche Antonietta Casamonica, condannata a 5 anni di reclusione, e Antonietta Spinelli, a 3 anni e 4 mesi.