video suggerito
video suggerito

Oscurata la pagina Facebook “Roma fa schifo”

La pagina Facebook di denuncia del degrado nella Capitale pubblica, per stigmatizzarla, l’immagine di uno striscione contro Ignazio Marino. Ma la decisione si rivela un boomerang.
A cura di Redazione Roma
36 CONDIVISIONI
Immagine

"Roma fa schifo" era diventata nel corso degli anni una delle pagine Facebook più lette. Motivo? L'azione costante e capillare di denuncia e segnalazione del degrado nella Capitale. Dalle varie emergenze nella raccolta rifiuti al degrado dialagante all'interno delle stazioni delle metropolitane e in quelle ferroviarie di Termini e Ostiense, dalla sosta selvaggia fino alle varie proteste di coloro che, contestando l'azione del sindaco di Roma Ignazio Marino chiedevano di "difendere" la città, appunto, dallo "schifo" nella quale stava sprofondando. È stata la foto di uno striscione dei tifosi della Lazio, esposto ieri allo stadio, controsindaco Marino, a scatenare il caso. In pratica – spiega Massimiliano Tonelli, uno dei fondatori del blog ‘Roma fa schifo' – questo striscione attribuiva volgarmente a Marino un orientamento sessuale. Ci è sembrato di cattivo gusto e abbiamo voluto pubblicarlo per stigmatizzarlo".

E invece, una azione massiccia di segnalazioni al post, bollato come "contenuto inappropriato" sono giunte al social network che ha azionato il meccanismo di protezione. Facebook, infatti, in caso di immagini offensive e omofobe tende a oscurare il contenuto e – nei casi più gravi – l'intera pagina. "Ci sono arrivate decine e decine di messaggi privati pieni di insulti da parte dei tifosi laziali – spiega Tonelli – che hanno minacciato di segnalare in massa la pagina ‘Roma fa schifo' per violazione della policy di Facebook. Credo l'abbiano fatto e così Facebook ha oscurato la pagina. Intanto noi continuiamo la nostra attività sul blog e su Twitter". È possibile che già nelle prossime ore Facebook decida di rimettere online la pagina.

36 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views