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Omicidio Marco Vannini

Omicidio Vannini, sul Comune di Ladispoli sventola una bandiera nera: “Giustizia per Marco”

Una bandiera nera sventola sulla facciata del Comune di Ladispoli, posta proprio accanto alla foto di Marco Vannini, morto a vent’anni. Il sindaco Grando: “È il simbolo della rabbia della nostra città per una sentenza vergognosa, che oltraggia la memoria di Marco e la sofferenza di marina e Valerio”.
A cura di Alessia Rabbai
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La bandiera nera che sventola sul comune di Ladispoli per Marco Vannini
La bandiera nera che sventola sul comune di Ladispoli per Marco Vannini
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Ladispoli è in lutto dopo la seconda sentenza della Corte d'Appello che ha ridotto le pene della famiglia Ciontoli, accusata dell'omicidio di Marco Vannini. Una bandiera nera sventola sulla facciata del litorale a nord di Roma, posta proprio accanto alla foto del ragazzo morto tragicamente all'età di vent'anni. "È il simbolo della rabbia della nostra città per una sentenza vergognosa, che oltraggia la memoria di Marco e la sofferenza di marina e Valerio" ha scritto in un post pubblicato su Facebook il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando. La decisione dei giudici di ridurre da 14 a 5 anni la pena per il capo famiglia, Antonio Ciontoli e a 3 per gli altri membri della famiglia, ha scosso migliaia di persone che si sono unite al dolore di mamma Marina e papà Valerio. Gli utenti su internet si stanno mobilitando, al momento, attraverso una petizione su Change.org, diretta al Procura di Civitavecchia e al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ha superato in 24 ore le 100mila adesioni, per chiedere che venga fatta ‘Giustizia per Marco'.

Marco Vannini, "Ucciso per la seconda volta"

Ed è proprio a Ladispoli, nella villetta della famiglia della fidanzata Martina, che Marco ha trovato la morte, dopo una lunga agonia, ferito da un proiettile. Spirerà solo dopo, una volta prelevato dal personale sanitario del 118, troppo tardi. "Una bandiera nera in segno di lutto, perché è come se Marco Vannini fosse stato ucciso per la seconda volta. Vogliamo giustizia." conclude il primo cittadino. Grando, insieme al sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, si sono uniti al coro degli italiani che sostengono la famiglia di Marco, nell'hashtag #noninmionome come protesta alla formula utilizzata dai giudici al momento della sentenza: "Nel nome del popolo italiano". Già Pascucci aveva espresso il suo sdegno commentando la sentenza in modo duro: "Mi vergogno di portare la fascia tricolore".

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