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Omicidio Marco Vannini

Omicidio Vannini, “Giustizia per Marco”: in poche ore le petizioni sul web superano le 20mila firme

“Giustizia per Marco Vannini”: due petizioni lanciate mesi fa su Change.org hanno superato questa mattina le 20mila e le 13mila firme. Moltissimi cittadini stanno continuando a firmare per dare il loro sostegno alla famiglia Vannini dopo la sentenza della corte d’Assise d’Appello di ieri. I giudici hanno condannato a 5 anni Antonio Ciontoli (pena ridotta di nove anni rispetto al primo grado) per omicidio colposo.
A cura di Enrico Tata
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Marco Vannini
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"Giustizia per Marco Vannini": due petizioni lanciate su Change.org in poche ore sono state firmate da migliaia di cittadini. La prima è stata lanciata da Margherita otto mesi fa, ma solo oggi, mercoledì 30 gennaio, ha superato le 20mila firme e in tanti in questi minuti stanno continuando a sostenerla. Un'altra, pubblicata nove mesi fa, ha superato questa mattina le 13mila firme. Ieri i giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno condannato a 5 anni Antonio Ciontoli per omicidio colposo. In primo grado era stato condannato a 14 anni per omicidio preterintenzionale. Per lui e per gli altri membri della famiglia, la moglie Maria, i figli Federico e Martina, che di Marco Vannini era la fidanzata, i pm avevano chiesto 14 anni di reclusione. La corte invece ha ritenuto opportuno ridurre la pena al capofamiglia e confermare la condanna a tre anni per omicidio colposo per i suoi familiari. Confermata, invece, l'assoluzione per la fidanzata di Federico.

Omicidio Vannini, una sentenza contestatissima

Una sentenza duramente contestata da amici e parenti di Marco, che ieri hanno protestato in aula e fuori dall'aula. Inconsolabile la mamma Marina, che ai giudici ha gridato: "Vergogna, è uno schifo. Marco aveva 20 anni… Strapperemo le tessere elettorali". E oggi, intervistata nel corso della trasmissione di Canale 5 ‘Mattino 5' ha dichiarato: "Io non rinuncio alla mia dignità anche se talvolta ti senti ferito. L’omicidio colposo sarebbe valso se Marco fosse morto subito dopo il colpo Non certo dopo la storia che hanno messo in piedi perché tutte le perizie hanno dimostrato che mio figlio si sarebbe potuto salvare. Di cosa parliamo? I Ciontoli si devono vergognare, mi hanno chiamato dopo un tempo interminabile". Tra coloro che hanno espresso la loro vicinanza alla famiglia Vannini c'è anche il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, che ha pubblicato un duro post su Facebook: "Uno Stato che consente di uccidere un suo ragazzo senza che di fatto i suoi assassini vengano puniti non è uno Stato di diritto ma è uno Stato in cui la giustizia oramai è morta e le Istituzioni non sono più un riferimento credibile per i cittadini. Spiace dirlo da uomo delle Istituzioni ma il caso di Marco ha scosso tutta la nostra comunità, per l'evento truce e infame che ha portato alla morte di questo giovane ragazzo. Da sindaco mi sento di dire che oggi provo un senso di vergogna nell'indossare la fascia tricolore in rappresentanza di uno Stato che non tutela i cittadini e che lascia impuniti gli assassini di Marco. Metterò le bandiere della nostra città a lutto e invito i sindaci di tutta Italia a farlo in rispetto di Marco Vannini e dei tantissimi che come lui hanno perso la vita senza che lo Stato italiano gli riconoscesse giustizia".

L'omicidio di Marco Vannini

Marco Vannini è morto il 17 maggio del 2015 quando si trovava a casa dei Ciontoli perché era andato a trovare Martina, la sua fidanzata. Un colpo di pistola sparato per sbaglio dal capofamiglia, Antonio Ciontoli, lo uccide. Prima di chiamare i soccorsi i Ciontoli perdono tempo, poi arrivano gli infermieri che trasportano d'urgenza il ragazzo al pronto soccorso. Troppo tardi. Alcune perizie hanno dimostrato che se il 118 fosse stato chiamato prima, Marco si sarebbe potuto salvare.

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