Omicidio Sacchi, la pista della ‘ndrangheta: spacciatrice aveva hashish e documento di De Propris
A casa aveva otto chili e mezzo di hashish, ma anche alcuni documenti falsi. E uno di questi era intestato a Marcello De Propris, arrestato e tuttora in carcere per l'omicidio di Luca Sacchi. Nell'appartamento della signora Franca G., in manette per droga ed estorsione, sono state trovate prove che la collegano proprio al ragazzo che ha dato la pistola agli assassini di Sacchi, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. Fu lui, secondo gli inquirenti, ad organizzare lo scambio soldi-droga (15 chili di droga in cambio di 70mila euro) in cui è rimasto coinvolto Sacchi e fu lui, forse, a fornire la droga a Del Grosso e Pirino. Gli investigatori del commissariato di Roma Primavalle invieranno un'informativa alla procura di Roma proprio in merito al rinvenimento del documento intestato a De Propris. La donna, stando a quanto si apprende, aveva contatti con i Pelle di San Luca, una ‘ndrina calabrese.
Del Grosso, Pirino e De Propris hanno chiesto il giudizio abbreviato
Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris, in carcere con l'accusa di omicidio in concorso, hanno chiesto, tramite i loro avvocati, di essere processati con giudizio abbreviato, procedimento che gli consentirebbe di beneficiare di una riduzione della pena di un terzo rispetto a quella prevista dalla legge. Tuttie e tre sono accusati anche di rapina, di detenzione di droga e possesso di arma. Luca Sacchi è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa davanti al John Cabot Pub, quartiere Appio Latino di Roma, la sera dello scorso 23 ottobre. Sacchi si trovava in compagnia dell'amico Giovanni Princi e della fidanzata Anastasiya Kylemnyk.