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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi: tutti i giovani protagonisti dell’inchiesta ancora aperta

Luca Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, Giovanni Princi. Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris. Continua ad arricchirsi di nomi e ruoli il puzzle sull’omicidio del 25enne, ucciso con un colpo d’arma da fuoco il 23 ottobre. Da una parte c’è la fidanzata, che parla di uno scippo. Dall’altra gli amici dei pusher, che raccontano di uno scambio finito male.
A cura di Natascia Grbic
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Un ragazzo a terra, una giovane con le mani sporche di sangue che cerca di tamponare una ferita e urla. Due rapinatori in fuga a bordo di una Smart bianca. Un gruppo di giovani che assiste alla scena. L'omicidio di Luca Sacchi non si conclude però con l'arresto di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due pusher legati alla piazza di San Basilio fermati il giorno dopo la morte del ragazzo. Sono molti i giovani che entrano in scena prima della morte di Luca, che sarebbe avvenuta al termine di uno scambio di droga finito male. Ognuno con un ruolo, ognuno con un peso e una responsabilità differente. Ogni protagonista della vicenda aggiunge un tassello a quel complicato puzzle che è la sera del 23 ottobre. Una domanda, tra le tante, rimane però senza risposta: come è stato possibile che la vita di un ragazzo di 24 anni sia finita senza un apparente perché.

Luca Sacchi

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Luca Sacchi è morto la sera del 23 ottobre. Un ragazzo in tuta – che poi si è rivelato essere Valerio Del Grosso – gli ha sparato un colpo di pistola alla testa per rubare lo zainetto della fidanzata. Inizialmente si parla di un banale scippo finito in tragedia, ma poi viene fuori che al suo interno ci fossero 70mila euro per acquistare un ingente quantitativo di droga. Amante dello sport e delle moto, Luca è morto poche ore dopo lo sparo: a nulla è valso il tentativo dei medici dell'ospedale San Giovanni di salvargli la vita e il delicato intervento chirurgico cui è stato sottoposto. I genitori hanno acconsentito alla donazione degli organi: dall'autopsia è emerso che il ragazzo non faceva uso di sostanze stupefacenti. Secondo chi indaga, "non ci sono allo stato elementi per dire che Luca fosse coinvolto, partecipe e consapevole della compravendita e dell'acquisto di droga". Secondo alcune testimonianze però, Luca avrebbe fatto parte del gruppo che doveva acquistare la droga e sul suo cellulare sarebbe stata installata un'app per la messaggistica criptata.

Anastasiya Kylemnyk

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Anastasiya Kylemnyk è la fidanzata di Luca Sacchi. I due stavano insieme da cinque anni, e la sera dell'omicidio erano insieme al John Cabot Pub. Ascoltata dai carabinieri la notte stessa della tragedia, ha raccontato che lei e il ragazzo erano stati vittime di uno scippo e che nello zaino aveva poche decine di euro. Secondo gli inquirenti invece, la giovane avrebbe fatto da ‘corriere' per l'acquisto di droga, trasportando nello zaino 70mila euro da scambiare per 15 chili di marijuana. Da quando chi indaga ha iniziato a parlare di compravendita di droga, Anastasiya si è rinchiusa nel mutismo, allontanandosi anche dai genitori di Luca, che più volte hanno dichiarato di considerarla ‘una figlia'. Sottoposta a obbligo di firma, è stata definita dal giudice "fredda e professionale nella gestione della trattativa per l’incarico affidatole di detenzione del denaro e di partecipazione alla delicata fase dello scambio". Oggi la 24enne è stata interrogata dal gip: ha dichiarato di non sapere nulla dei 70mila euro nello zaino. "Io e Luca siamo totalmente estranei alla vicenda".

Valerio Del Grosso

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Pasticcere 21enne e pusher di San Basilio, Valerio Del Grosso è il ragazzo che ha sparato a Luca Sacchi, uccidendolo. Secondo quanto ricostruito, avrebbe dovuto portare i 15 chili di marijuana al gruppo degli amici di Luca, e prendere in cambio i 70mila euro. Quando però ha visto il denaro, ha deciso di rapinarli. Ha chiamato allora Marcello De Propris, spacciatore che stava confezionando l'erba, e gli ha detto di aver cambiato i programmi: non ci sarebbe stato nessuno scambio, ma una rapina. Del Grosso ha chiesto a De Propris di dargli "quella cosa che mi hai fatto vedere ieri", poi è andato da lui a prendere la pistola. Dopo aver aggredito Sacchi, gli ha sparato in testa, ha preso i soldi ed è fuggito con l'amico Paolo Pirino. La mattina dopo si è recato al lavoro, dove ha confessato al titolare della pasticceria di aver ucciso un ragazzo e di aver preso 70mila euro, con i quali sarebbe scappato in Brasile. È stato arrestato nella notte, si era nascosto in un albergo. Finora si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere, ma ieri ha detto: "Non volevo uccidere nessuno, era la prima volta che prendevo in mano un'arma".

Paolo Pirino

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Paolo Pirino è l'amico di Valerio Del Grosso. La sera della morte di Luca Sacchi aveva accompagnato l'amico che doveva consegnare la droga. È stato lui a noleggiare la Smart bianca con la quale andare all'appuntamento all'Appio Latino e a cambiare auto il giorno dopo l'omicidio, lamentando un fantomatico guasto. Secondo l'accusa e i testimoni è stato lui a colpire ripetutamente con una spranga Luca e Anastasiya per farsi consegnare lo zainetto. Dopo la fuga, si è rifugiato sul tetto della casa della nonna. Anche lui si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha mai collaborato con gli inquirenti. Nonostante non abbia premuto lui il grilletto della pistola che ha ucciso il 25enne, è accusato insieme a Del Grosso e De Propris di omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un'arma comune da sparo, perché ha preso parte alla rapina e all'aggressione. Qualche giorno fa è stata perquisita la sua macchina, dove sono stati trovati 31 grammi di cocaina divisa in dosi e pronta per la vendita.

Giovanni Princi

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È l'amico di Luca Sacchi che avrebbe fatto da intermediario con il gruppo di Valerio Del Grosso per l'acquisto della droga. Amico di Luca dai tempi del liceo, ha un precedente per droga. Laureato in lingue, sarebbe stato lui a gestire tutta la trattativa per l'acquisto della droga tramite Valerio Rispoli e Simone Piromalli, intermediari mandati da Valerio Del Grosso per controllare se avessero i soldi. Dopo l'omicidio di Luca ha fatto spostare la macchina di Anastasiya dal pub, e da allora ha limitato le comunicazioni telefoniche. Secondo chi indaga, sarebbe sempre lui il contatto con il presunto finanziatore che ha dato i 70mila ai ragazzi per l'acquisto della marijuana. Nonostante il suo nome fosse già uscito nell'informativa dei carabinieri, non è mai andato dagli inquirenti per chiarire la sua posizione. Venerdì scorso è stato arrestato e portato in carcere a Regina Coeli. Durante l'interrogatorio di garanzia col gip, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il legale del ragazzo ha detto che è molto dispiaciuto per la morte dell'amico.

Marcello De Propris

Marcello De Propris
Marcello De Propris

Marcello De Propris è stata la novità tra gli arresti di venerdì scorso. Secondo quanto emerso dalle indagini, è stato lui a dare a Valerio Del Grosso l'arma che ha ucciso Luca Sacchi e a organizzare lo scambio di droga. Anche lui, come Pirino e Del Grosso, è accusato di omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un'arma comune da sparo. Prima di tornare a fare la rapina, Del Grosso lo ha chiamato ossessivamente diverse volte, e sempre a lui ha confidato i cambi di programma. "Sentime, a parte i scherzi, sto con un amico mio che conosci, bello fulminato! Ma se invece io vengo a prendeme quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta? Vengo da te… te faccio un bel re…". E De Propris lo ha provocato dicendo che non ce l'avrebbe fatta ("Ti stai a cagà sotto"). Il giorno dopo l'omicidio, a San Basilio si diceva che "Marcello ha fatto un macello", forse riferendosi al fatto che aveva armato Del Grosso. Anche lui si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip.

Valerio Rispoli e Simone Piromalli

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Valerio Rispoli e Simone Piromalli sono due nomi che compaiono spesso nelle cronache legate a Luca Sacchi. Il giorno dopo l'omicidio hanno raccontato tutto ai carabinieri, dicendo che il loro ruolo era quello degli intermediari e che dovevano controllare che il gruppetto di Giovanni, Luca e Anastasiya avesse i soldi per la droga. Quando il 25enne è stato ucciso sono fuggiti dal luogo del delitto. Poi, hanno fatto nomi e cognomi. Allo stato attuale non risultano essere indagati.

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