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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi, la telefonata al 118 e le urla: “C’è un morto per terra, gli hanno sparato”

La sera dell’omicidio di Luca Sacchi un uomo ha chiamato il 118 per chiedere l’intervento urgente di un’ambulanza. “C’è un morto per terra, gli hanno sparato, sbrigatevi” è l’audio della telefonata ai soccorritori. In sottofondo urla disperate. Poche ore dopo il ventiquattrenne morirà in ospedale.
A cura di Alessia Rabbai
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"C'è un morto a terra, gli hanno sparato" sono le parole dell'uomo che ha chiamato il 118 per chiedere l'intervento urgente di un'ambulanza in via Franco Bartoloni, angolo Via Teodoro Mommsen, a Colli Albani. Non sa che a distanza di poche ore si sarebbe iniziato a parlare dell'omicidio di Luca Sacchi. È la sera del 23 ottobre, davanti ai suoi occhi c'è un ragazzo privo di sensi, con il foro di un proiettile in testa, riverso in una pozza di sangue. L'uomo si trovava seduto sul muretto che cinge le palazzine e davanti al John Cabot pub quando all'improvviso sente un colpo di pistola. Lui, che aveva militato nella protezione civile, non ci pensa un attimo a intervenire e chiama i soccorsi. La trasmissione televisiva Quarto Grado in onda su Rete Quattro ha diffuso l'audio straziante della telefonata. Avvertito lo sparo, l'uomo si avvicina e trovandosi la terribile immagine di una persona esanime è consapevole che non c'è tempo da perdere, che potrebbe essere ormai troppo tardi. In sottofondo alla telefonata le urla strazianti dei presenti accorsi intorno al corpo, tra le quali quelle della fidanzata Anastasiya.

L'omicidio di Luca Sacchi

Pochi minuti dopo la segnalazione all'Appio arriverà l'ambulanza che porterà Luca Sacchi al pronto soccorso del San Giovanni. Luca muore nella notte, circondato dalla sua famiglia e dai suoi amici. Sul caso indagano gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Appio, che sin dalle prime ore successive alla sparatoria lavorano per rintracciare i responsabili e ricostruire i tasselli di una vicenda che, a distanza di oltre un mese, presenta ancora molti punti oscuri. Il giorno dopo il delitto la madre di un ragazzo di vent'anni di Casal Monastero, Valerio Del Grosso, si presenta al Commissariato di San Basilio per denunciarlo, è scossa, a sorreggerla l'altro figlio. Del Grosso è stato arrestato qualche ora dopo: si era nascosto al Park hotel Cervara, nel quartiere di Tor Cervara. Successivamente a finire in carcere per omicidio in concorso anche il complice, Paolo Pirino.

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Le indagini sull'omicidio di Luca Sacchi

Dalle indagini finora compiute sull'omicidio di Luca Sacchi è emerso come dietro al delitto si nascondesse una compravendita della droga finita male. Come emerso dalle intercettazioni telefoniche riportate nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di sei persone, la sera in cui sono accaduti i drammatici fatti era atteso uno scambio. Da una parte Anastasiya Kylemnyk e Giovanni Princi, fidanzata e amico della vittima in possesso di uno zainetto rosa contenente 70mila euro. Dall'altra i due pusher di Casal Monastero, che avrebbero dovuto ricevere il denaro in cambio di 15 chili di marijuana. Quattro le persone in carcere, mentre nei confronti di Anastasiya il gip ha dispoto l'obbligo di firma in caserma. A fornire ai pusher l'arma del delitto, una calibro 38 un altro giovane, Marcello De Propris, anche lui in carcere.

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