Omicidio Luca Sacchi, il padre: “Indagini a rilento, Anastasiya deve parlare. Così non è possibile”
"Luca non può più dirci cosa sia successo, aveva già dato la vita per difenderla nel terremoto di Amatrice, portandola in salvo. Lo ha rifatto. Adesso, se sa qualcosa, e nutro ancora un filo speranza, è il momento di parlare. Così non è possibile". Lo ha detto Alfonso Sacchi ieri sera a Porta a Porta. Il padre di Luca, il personal trainer ucciso la sera del 23 ottobre con un colpo di pistola alla testa, ha rinnovato il suo invito alla fidanzata del figlio, Anastasiya: se la ragazza sa qualcosa deve parlare, perché hanno il diritto di sapere cos'è successo a Luca. Gli avvocati della famiglia Sacchi hanno chiesto al pm di interrogare lei e Giovanni Princi, il giovane che – secondo il racconto degli amici dei pusher – avrebbe fatto da intermediario per l'acquisto della droga.
Gli avvocati: "Indagini a rilento, interrogare Anastasiya"
Secondo i legali della famiglia Sacchi, Luca potrebbe essere stato ucciso perché "aveva scoperto qualcosa". "Le indagini vanno un pochino a rilento – hanno spiegato – Abbiamo due ipotesi: che si tratti di un errore di persona o che lui quella sera abbia scoperto qualcosa di losco, che non gli andava giù. E poi, se Luca è stato colpito da una mazza da baseball e ha diversi lividi, perché Anastasia non ha nemmeno un graffio? Chiediamo venga prelevato un campione genetico alla ragazza". Per adesso la giovane non è stata interrogata né convocata dal pm: le sue uniche dichiarazioni rilasciate ai carabinieri sono state quelle fatte subito dopo l'omicidio del fidanzato. La versione di Anastasiya è rimasta sempre la stessa: ossia che lei e Luca sono stati rapinati, e che Del Grosso gli ha sparato in testa perché il ragazzo l'ha difesa dalle percosse. Un resoconto inverosimile per gli inquirenti, che credono ci sia molto altro dietro a questa storia.
Lo strappo tra i genitori di Luca e Anastasiya
I genitori di Luca hanno sempre difeso Anastasiya. Anche ora che le chiedono di parlare, cercano sempre di non mettere in dubbio la sua innocenza, sperando che possa chiarire tutto. Eppure, già da qualche giorno dopo l'omicidio, qualcosa si era rotto. "Non si è fatta più sentire con noi", hanno dichiarato i genitori di Luca. La ragazza, intanto, si è chiusa nel silenzio. I due giovani accusati di aver ucciso Luca, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, sono in carcere. Ma se gli esecutori materiali sono stati arrestati qualche ora dopo l'omicidio, restano tanti i punti ancora da chiarire in questa vicenda.