Omicidio Fanella, assolti i quattro presunti mandanti

I quattro presunti mandanti dell'omicidio di Silvio Fanella, ritenuto il "cassiere" dell'imprenditore napoletano Gennaro Mokbel, sono stati assolti. Per la Corte d'assise di Roma Manlio Denaro, Emanuele Macchi di Cellere, Gabriele Donnini e Carlo Italo Casoli non sono responsabili dell'uccisione di Fanella in seguito a un tentativo di rapimento avvenuto nel luglio 2014 in un appartamento nella zona di via Camilluccia a Roma.
Per Denaro Macchi di Cellere, il procuratore aggiunto Paolo Ielo aveva chiesto venti anni di carcere per omicidio, mentre per gli altri due imputati, Donnini e Casoli, aveva chiesto tre anni e quattro mesi di reclusione per tentato sequestro di persona, chiedendo per loro l'assoluzione dalle accuse di omicidio. Entro 45 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza, ma stando a quanto si apprende la formula dell'assoluzione per i quattro, per non aver commesso il fatto, è "piena" ma anche "dubitativa", quindi differenziata a seconda dei capi di imputazione.
Fanella fu ucciso con un colpo d'arma da fuoco da alcuni finti finanzieri che tentarono di sequestrarlo. Giuseppe Larosa ed Egidio Giuliani sono stati condannati in appello a 16 anni di reclusione, Giovanni Battista Ceniti a 10 anni. Sono ritenuti gli esecutori materiali del tentato sequestro. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il commando cercava i soldi e i diamanti nascosti da Fanella, tesoro che fu ritrovato alcuni giorni dopo il sequestro in una casa in provincia di Frosinone: 34 bustine di stoffa piene zeppe di diamanti, 204.100 dollari sottovuoto e mazzette per un totale 232.800 euro, cinque orologi preziosi.