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Il caso Maria Sestina Arcuri

Omicidio di Sestina Arcuri, il fidanzato è in carcere: “Pericoloso, potrebbe uccidere ancora”

Rischio di reiterazione del reato, oltre a gravi indizi di colpevolezza hanno portato all’arresto come misura provvisoria e preventiva di Andrea Landolfi, indagato per l’omicidio della ex fidanzata Maria Sestina Arcuri. Entro cinque giorni si svolgerà l’interrogatorio di garanzia, si attende la chiusura delle indagini.
A cura di Alessia Rabbai
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Andrea Landolfi è in carcere al Regina Coeli di Roma, in attesa dell'interrogatorio di garanzia, dopo che ieri la Suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso alla misura cautelare presentato dal legale difensore dichiarandolo "inammissibile". Un provvedimento che i giudici hanno ritenuto necessario, oltre che per i gravi indizi di colpevolezza, anche per evitare il rischio di reiterazione del reato, perché considerato un "soggetto pericoloso". Entro cinque giorni dall'arresto Landolfi dovrà presentarsi davanti al giudice delle indagini preliminari, Francesco Rigato, lo stesso che si era opposto all'arresto, rispondendo alle sue domande o avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il 30enne è indagato per l'omicidio dell'ex fidanzata Maria Sestina Arcuri.

Si attende la chiusura delle indagini

Nel frattempo si attende la deposizione delle ultime consulenze e la chiusura delle indagini. Il pm eserciterà l'azione penale, ancora da stabilire se si procederà ordinariamente con udienza preliminare o con un rito diverso, come il giudizio immediato, previsto quando esiste l'evidenza della prova. Il pubblico ministero Franco Pacifici e il Tribunale del Riesame sono convinti che a uccidere la 26enne di Nocara a casa della nonna di lui in via Papirio Serangeli a Ronciglione lo scorso febbraio, non sia stata una semplice caduta dalle scale, ma che Landolfi l'abbia lanciata di proposito. Volto tumefatto, traumi e ferite letali che, come è emerso dall'autopsia, non sarebbero compatibili con quanto dichiarato dall'arrestato.

Il legale difensore di Landolfi

"La difesa non rimarrà con le mani in mano, il processo non è ancora iniziato, siamo in una fase di indagini non ancora concluse". Ha detto Luca Cococcia, legale difensore – stiamo attendendo altri riscontri sia da parte dei miei consulenti che della procura: se ci saranno elementi per farlo, chiederò la scarcerazione o i domiciliari". E ha aggiunto: "Il mio assistito ha accolto la notizia pacatamente, sicuro della sua innocenza. Continuerà a combattere e io accanto a lui per la ricerca della verità. Bisogna attendere dei tempi, avrei preferito che non venisse adottata questa misura, ma rispetto la decisione della Cassazione".

L'avvocato della famiglia Arcuri

"Prendiamo atto della vicenda relativa alla misura cautelare provvisoria e preventiva. Siamo d'accordo con quanto scritto Tribunale del Riesame che è suonato come una vera e propria sentenza più che come un'ordinanza". Sono le parole dell'avvocato della famiglia Arcuri, Vincenzo Luccisano. "Siamo soddisfatti che al momento sia stata irrogata la misura più rigorosa. La famiglia di Sestina sa che questo è soltanto un primissimo passo, che si tratta di una misura del tutto provvisoria e preventiva e che ancora la colpevolezza non è stata acclarata in un tribunale".

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