Omicidio di Gabriel, interrogatorio di convalida del fermo per il padre del bimbo Nicola Feroleto
Nicola Feroleto, arrestato con l'accusa di omicidio in concorso per la morte del piccolo Gabriel, questa mattina di Pasquetta, lunedì 22 aprile è stato ascoltato per la seconda volta dal pubblico ministero Valentina Maisto durante l'interrogatorio per la convalida del fermo. Assistito dal suo avvocato difensore Luigi D'Anna, sta raccontando agli inquirenti la sua versione sull'accaduto, riferendosi a dove si trovasse, in compagni di chi e cosa stesse facendo mercoledì 17 aprile, in cui suo figlio Gabriel è morto e trovato in strada a Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. Il bimbo di due anni e mezzo è stato ucciso dalla mamma, come confessato in sede d'interrogatorio. Secondo gli inquirenti, il padre avrebbe partecipato attivamente all'omicidio o almeno ne sarebbe stato testimone diretto. Donatella Di Bona, 28 anni, ha detto di aver strangolato il bimbo in strada, a pochi metri dalla sua abitazione, perché "non smetteva di piangere" in lacrime perché voleva andare dalla nonna". Tuttavia, la prima versione dei fatti raccontata dalla donna era diversa: ai soccorritori aveva detto che entrambi erano stati vittime di un pirata della strada che li avrebbe travolti con la loro auto, una dichiarazione che non ha convinto i carabinieri, poi, la confessione dell'omicidio, dopo un interrogatorio in caserma durato un'intera notte.
L'ipotesi sull'omicidio: Gabriel ucciso e gettato in strada
Sull'omicidio del piccolo Gabriel gli investigatori stanno indagando su una terribile ipotesi emersa pochi giorni fa. Gabriel potrebbe essere stato ucciso molto lontano dal luogo in cui la madre ha dato l'allarme. L'omicidio sarebbe stato commesso già in mattinata, con i due genitori che avrebbero cercato di disfarsi del corpo. Secondo quanto riporta Leggo, il papà avrebbe scaricato il cadavere del bimbo in strada. Un passante lo avrebbe visto aggirarsi per il paese già nella tarda mattinata del giorno in cui è avvenuta la tragedia. Interrogato a lungo dai magistrati, l'uomo non avrebbe ammesso nulla, ma il suo alibi sembrerebbe essersi sgretolato davanti alle domande incalzanti poste degli inquirenti. Per fare chiarezza sul decesso sarà necessario attendere i risultati dell'autopsia.