Omicidio di Gabriel: indagini sui telefonini di Nicola Feroleto e Donatella Di Bona
Continuano a ritmo serrato le indagini sull'omicidio di Gabriel Feroleto, il bimbo di due anni e mezzo di Piedimonte San Germano ucciso il 17 aprile scorso nella provincia di Frosinone. Gli investigatori stanno passando al vaglio le informazioni acquisite dai telefonini dei genitori del piccolo. Si tratta chiamate e messaggi presenti nei tabulati telefonici che saranno sottoposti a un accertamento irripetibile da parte del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche. Ciò servirà a ricostruire le comunicazioni avvenute tra i due prima, durante e dopo l'ora in cui sono accaduti i tragici fatti a seguito dei quali loro figlio è morto. Nicola Feroleto, 48 anni e Donatella Di Bona, 38enne sono in carcere, entrambi indagati. Gli investigatori dovranno far luce sugli spostamenti della mamma e del papà di Gabriele, per verificare se e quando l'uomo fosse in compagnia del figlio e della ex compagna e se fosse presente nel momento in cui la donna ha strangolato il suo bambino uccidendolo.
Nicola Feroleto e Donatella Di Bona forse erano insieme
Forse erano insieme Nicola Feroleto e Donatella Di Bona il giorno in cui accaddero i tragici fatti. Secondo una prima ricostruzione emersa dai verbali degli arresti, terminata la loro relazione si erano incontrati e stavano consumando un rapporto sessuale quando il piccolo, che si trovava con loro avrebbe cominciato a piangere, interrompendo le loro effusioni. La madre avrebbe stretto così le mani attorno alla gola del figlio e premuto la mano per chiudere naso e bocca. L'uomo pare avesse assistito alla scena, avvenuta proprio sotto ai suoi occhi ma che non avrebbe fatto nulla per salvarlo.
Omicidio Gabriel Feroleto: indagine sui tabulati telefonici
È già saltato infatti per Nicola l'alibi che aveva intenzione di crearsi chiedendo alla sua compagna Anna Vacca di dichiarare che quel giorno, al momento dell'accaduto si trovasse con lei, ma la donna si è rifiutata di coprirlo. Gli orari delle chiamate, i messaggi, presenti sui due smartphone serviranno a ricostruire la dinamica dell'accaduto. Per fare chiarezza sulle cause che hanno provocato il decesso del piccolo Gabriel e l'orario preciso della morte sarà invece necessario attendere i risultati dell'autopsia. Intanto gli avvocati della difesa di entrambi i due indagati hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame.