Omicidio Desiree, resta in carcere il quarto uomo: confermate accuse di omicidio e violenza sessuale
Per il quarto uomo fermato a Foggia sono state confermate le accuse di omicidio e violenza sessuale nei confronti di Desirée Mariottini, la 16enne trovata morta in un palazzo abbandonato del quartiere San Lorenzo a Roma. Per questo resterà in carcere Yusif S., il ghanese di 32 anni responsabile anche lui, secondo gli inquirenti, della morte della ragazza. Così ha deciso il tribunale del Riesame di Roma respingendo la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi avvocati difensori.
Il 32enne è stato fermato il 26 ottobre scorso in una baracca abbandonata a Borgo Mezzanone, nel Foggiano. Al momento del fermo l'uomo aveva con sé 11 chili di marijuana, duecento grammi di hashish e diverse dosi di metadone. Il 26 novembre scorso il tribunale del Riesame di Bari aveva respinto la richiesta di scarcerazione mantenendo il carcere per la sola accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga. I giudici del tribunale del Riesame di Roma si erano riservati, qualche giorno fa, di decidere sulla richiesta di revoca o modifica della misura cautelare firmata dal gip Maria Paola Tomaselli nei confronti di Yusif. Decisione che oggi è stata presa confermando il carcere per il ghanese. Le stesse accuse sono state confermate per il senegalese di 27 anni Mamadou G., mentre il reato di omicidio volontario è caduto nei confronti nei confronti del nigeriano Alinno C. e del senegalese Brian M.. Entrambi sono comunque rimasti in carcere.