Non solo buche: ieri a Roma qualcuno voleva bloccare il Giro d’Italia
Manifestazione non preavvisata e radunata sediziosa: con queste accuse sono state arrestate tre persone a Roma, mentre altre due sono state denunciate. I fatti si riferiscono alle protesta avvenute durante l'ultima tappa del Giro d'Italia, che si è svolta nella Capitale domenica 27 maggio. Anche altri i reati contestati, come la resistenza a pubblico ufficiale e, per una di loro, accensione di fumogeni nel corso della manifestazione sportiva.
Secondo le indagini della Digos, un gruppo di persone aveva dunque intenzione di interrompere, o almeno di disturbare in maniera consistente, lo svolgimento della tappa romana del giro. Questo soprattutto in segno di protesta contro la decisione degli organizzatori di far partire le prime tappe da Israele: una scelta che non è piaciuta ai più, ed in particolare ai manifestanti pro-palestinesi. Il gruppo si sarebbe radunato al Circo Massimo prima dell'inizio della gara per mettere in atto azioni di disturbo per protestare già durante la partenza.
Dopo aver arginato un primo tentativo da parte di duecento di loro, che si stavano dirigendo verso le transenne, le proteste da parte degli antagonisti sono continuate, con l'accensione di fumogeni ed il lancio di bottiglie di plastiche verso i corridori. Al termine dell'intervento delle forze dell'ordine, in cinque sono stati portati in questura: per tre è scattato l'arresto, mentre altri due sono scattate le denunce all'autorità giudiziaria.