Nettuno, via ‘resistenza’ e ‘antifascismo’ da mozione Segre: consigliere comunale in lacrime
"Non lo posso accettare…le vittime di tutti i totalitarismi sono uguali, sì, ma in Italia non possiamo dimenticare cosa ha fatto il fascismo. Mio nonno nascondeva gli ebrei e quelli che non è riuscito a salvare li ha visti portare via. Ha visto portare via gli omosessuali, come ha visto portare via i disabili, semplicemente perché erano diversi". Non è riuscito a trattenere l'emozione Roberto Alicandri, consigliere di minoranza del Comune di Nettuno, quando dalla mozione Segre approvata in consiglio comunale sono state tolte le parole ‘resistenza' e ‘antifascismo'. Una decisione, quella della maggioranza guidata dal sindaco Alessandro Coppola, che ha scatenato le proteste dell'opposizione, che ha lasciato l'aula. La mozione Segre, documento che impegna il Comune di Nettuno contro il razzismo e l’antisemitismo, è stata approvata con i soli voti della maggioranza.
Mozione Segre a Nettuno, la protesta della minoranza
"Dimenticare questo vuol dire uccidere ancora quelle persone, uccidere ancora una volta quelle famiglie che hanno visto tornare a casa magari un bambino o soltanto un padre senza un figlio – ha continuato Alicandri – Ma come potete pensare veramente che si possa dire che i morti erano tutti uguali… No, non è così in questo paese, noi abbiamo vissuto veramente questi treni della vergogna, questi rastrellamenti con i fascisti che indicavano ai nazisti le persone da portare via. Ma vi ricordate gli orrori di Marzabotto? Come si fa a non essere antifascisti, vi rendete conto di cosa dite?". A condividere le parole di Roberto Alicandri, anche il Pd nazionale: il video del consigliere in lacrime, infatti, ha fatto il giro della rete in poche ore. "Grazie Roberto per le tue parole. Per il tuo coraggio, la tua voce. Il tuo cuore. È di questa passione, questa sensibilità e di questa intelligenza che abbiamo bisogno. Ora più che mai".