Nel Lazio vietato l’ingresso a chi ha la febbre, ma niente termoscanner a Termini e Tiburtina
Primo giorno di riapertura dei confini regionali e nazionali, Roma come le altre città italiane a partire da oggi dovrà gestire i controlli. Stamattina, mercoledì 3 giugno, mentre alle partenze dei treni nelle stazioni dell'Alta velocità gli accertamenti sono regolari, come espressamente richiesto nel decreto del ministero dei Trasporti, niente termoscanner per chi arriva nella Capitale con il treno negli snodi di Termini e Fiumicino, diversamente da quanto prevede l'ordinanza regionale firmata dal governatore Nicola Zingaretti, con misure anti-Coivid all'arrivo in stazioni, aereoporti e porti del Lazio. Con gli spostamenti tra regioni e l'arrivo di persone anche dall'Europa, nel Lazio l'attenzione resta alta, specialmente per i viaggiatori provenienti da zone in cui il numero dei contagi è ancora alto. Sulla linea ferroviaria Milano-Roma ad esempio, torneranno a viaggiare 24 di 58 treni e 24 Intercity. Un'assenza di controlli con termoscanner per la misurazione della temperatura corporea che il presidente dell’Ordine dei medici di Roma parlando con Il Corriere della Sera ha definito "inquietante". Secondo Antonio Magi infatti "non è sufficiente controllare i passeggeri solo all'andata". E ha aggiunto: "Serve più attenzione, per evitare di correre il rischio di dover richiudere tutto".
Vietato l'ingresso nel Lazio per chi ha la febbre
Ingresso vietato nel Lazio a chi ha la febbre, con una temperatura corporea al di sopra dei 37,5 gradi. A stabilirlo l'ordinanza della Regione a firma Zingaretti, che mette nero su bianco come a partire da oggi, con gli spostamenti di nuovo concessi tra regione e Paesi europei, su treni, aerei e navi, gli operatori dovranno sottoporre i passeggeri in arrivo a controlli con termoscanner. Attivato un numero unico regionale dedicato 800.118.800.