“Nel Lazio almeno mille pazienti curati a casa con l’Idrossiclorochina, sta funzionando”
Nel Lazio almeno mille pazienti affetti da Covid-19 sono sottoposti a terapia domiciliare con l'Idrossiclorochina, un farmaco utilizzato normalmente per curare la malaria e l'artrite reumatoide. "I risultati sono buoni. Però sia chiaro no si può usare per tutti i casi e comunque è necessaria l'assistenza continua del mediche che, caso per caso, deve valutare il rapporto rischio-beneficio", ha spiegato nel corso di un'intervista al Messaggero il presidente della Federazione dei Medici di Medicina Generale, Pierluigi Bartoletti. "L'Idrossiclorochina sono compresse, è un antimalarico. Ci sono i protocolli per usarlo, possiamo prescriverlo non a tutti, ma a chi può assumerlo in relazione al rapporto tra rischio nel prescriverlo e beneficio. Non è un farmaco banale, non è la vitamina C. Può essere utilizzato solo sotto stretto controllo medico e da chi ha a disposizione un pulsossimetro con cui può controllare il livello di ossigeno. Si usa per chi è a rischio complicanze, non certo per un giovane paucisintomatico. Ma se è un 50enne, magari sovrappeso, allora ci si può pensare. Stiamo ottenendo clinicamente buoni risultati con l'Idrossiclorochina, molti ci riferiscono un miglioramento dei sintomi dopo poco tempo. Ma si tratta solo di un pezzo della terapia", spiega ancora Bartoletti.
L’idrossiclorochina, Plaquenil nome commerciale, "è un analogo della clorochina chimicamente molto simile e che ne condivide il meccanismo d’azione. Attualmente nel nostro Paese è utilizzata in campo reumatologico", si legge su una scheda pubblicata sul sito dell'Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco. In questa fase di emergenza, si legge ancora, "l’uso terapeutico dell’idrossiclorochina può essere considerato sia nei pazienti COVID-19 di minore gravità gestiti a domicilio sia nei pazienti ospedalizzati".