‘Ndrangheta a Roma, smantellato il clan della famiglia Crea: erano i padroni di Primavalle
La loro base era il quartiere di Primavalle a Roma. Là erano i padroni, comandavano loro e gestivano diversi bar e attività commerciali. Là spacciavano sostanze stupefacenti ed estorcevano denaro ai negozi. Il Clan dei Crea, di origine calabrese, era riuscito a inserirsi nel tessuto economico, commerciale e sociale del quartiere, imponendo la loro presenza nel territorio. Alle prime ore di questa mattina la squadra mobile della polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di alcuni indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva di armi ed accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, tutti aggravati dall’art. 7 l. 203/1991 per aver agevolato l’operatività della ‘ndrangheta, con articolazioni territoriali operanti in Calabria e nella provincia di Roma per il controllo delle attività illecite sul territorio.
Agli arresti sono finite 7 persone, tre della famiglia Crea, insediatasi nella Capitale da diversi anni ed originaria di Stilo, centro dell’alto ionio reggino tra i comuni di Monasterace e Guardavalle, già teatro nel recente passato di violente faide tra famiglie di ‘ndrangheta e, da ultimo, della nota “faida dei boschi” con decine di morti ammazzati tra i clan contrapposti. Proprio la faida tra famiglie rivali aveva spinto i Crea ad allontanarsi dalla Calabria e a spostarsi a nord, a Roma. A conferma della pericolosità criminale del clan sono state acquisite anche le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gianni Cretarola, l'esecutore materiale dell’omicidio di Vincenzo Femia, che ha raccontato la struttura criminale dei CREA ed i suoi collegamenti operativi con altre organizzazioni presenti nella Capitale.