Musei in vendita all’Eur, altolà di Franceschini: “Sbagliato e non praticabile”
Vendere tre musei, il Pigorini, quello dell’Alto Medioevo e il palazzo dell’Archivio di Stato, per far cassa e raccogliere i soldi necessari per il completamento del Palazzo dei Congressi, la “Nuvola” disegnata dall’archistar Massimiliano Fuksas. È il piano deciso, due giorni fa, dalla società che gestisce il patrimonio immobiliare dell’Eur, un’azienda che per il 90 per cento è controllata dal Ministero delle Finanze e per il restante 10 per cento dal Comune di Roma. Una strategia che non è piaciuta a Dario Franceschini, il Ministro della Cultura, che l’ha definita “non praticabile” e ha aggiunto che “sarebbe sbagliato vendere per fare cassa edifici vincolati e di grande valore storico e architettonico che contengono al proprio interno l'Archivio centrale dello Stato e musei di grande importanza". Spiega ancora il ministro: "Una cosa è vendere immobili per sanare bilanci e non mi compete una valutazione su scelte di questo tipo su cui lavoreranno evidentemente Eur spa e il Mef. Quello che so è che sarebbe sbagliato vendere per fare cassa non immobili qualsiasi ma edifici vincolati e di grande valore”.
Contrario alla proposta anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che per oggi, ha in programma un incontro urgente con il ministro dell’Economia Padoan per discutere della faccenda. La linea del Campidoglio è quella di proporre che l’acquisto degli immobili dell’Eur sia un’esclusiva prerogativa dello Stato e che quindi non sia una vendita aperta ai privati. Sulla vicenda è intervenuto anche l’autore del progetto della “Nuvola”, Massimiliano Fuksas che ha dichiarato: "Vendere il patrimonio dell'Eur per portare a termine i lavori del nuovo centro congressi" afferma "mi sembra un non sense. Mi appello a Renzi, che ha capacità e buon senso, affinché trovi una soluzione rapida. Come ha fatto il presidente della Repubblica per il Quirinale bisogna trovare la soluzione anche per gli altri beni pubblici".