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Mozzarella blu, venderla non è reato: “Non fa male”. Assolta l’azienda

Nel 2012 una donna acquistò in un supermercato di Ronciglione, provincia di Viterbo, una mozzarella colorata di blu. Dopo tre anni di indagini è stata la stessa pubblica accusa a chiedere l’assoluzione degli indagati.
A cura di Enrico Tata
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Nel 2012 una donna acquistò in un supermercato di Ronciglione, provincia di Viterbo, un fiordilatte con strane striature blu. La procura di Latina decise di aprire un'inchiesta contro una storica “Industria Latticini", la Cuomo di Aprilia, provincia di Latina. Dopo tre anni, però, sono stati gli stessi procuratori a chiedere l'assoluzione degli indagati. Aver venduto mozzarelle blu non è reato, ha stabilito il tribunale. E mangiarle non farebbe male alla salute.

In seguito all'apertura delle indagini, quei fiordilatte che, a contatto con l’aria, diventarono colorati vennero definiti come l’ennesimo attentato alla salute pubblica e i consumi crollarono. Ma a quanto pare, lo strano colore blu  sarebbe causato dall'azione di un batterio denominato ‘speudomonas fluorescens’, un agente innocuo e non patogeno. Come ha sottolineato il difensore della Cuomo, l’avvocato Luca Giudetti, il batterio pseudomonas fluorescens "non è nocivo per l'essere umano e non si può neppure parlare di commercializzazione di prodotti non genuini, visto che in tal caso l’uomo dovrebbe aver contribuito alla contaminazione, mentre quella di quel tipo di batterio è accidentale".

Riceviamo dall'"Industria Latticini Cuomo Srl" una richiesta di rettifica che pubblichiamo sulla vicenda:

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