Morto poliziotto della scorta di Conte: “Abbiamo fatto di tutto per salvarlo”
"È stato fatto di tutto per salvarlo, esprimiamo un profondo cordoglio del Sistema sanitario regionale". Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, nel bollettino di oggi della Regione, in merito alla morte del poliziotto della scorta del premier Giuseppe Conte ricoverato al Covid Hospital di Tor Vergata. Si chiamava Giorgio Guastamacchia, ed era ricoverato da 12 giorni in terapia intensiva: quando era arrivato al reparto Covid era già molto grave.
“Abbiamo seguito con fedeltà le linee guida scientifiche adottate per il trattamento del COVID 19, fino al grado più elevato ricorrendo al trattamento extra corporeo – ECMO – per tentare fino all’ultimo di recuperarlo. Purtroppo nonostante questo il risultato, sperato, in termine di sopravvivenza, non è stato raggiunto”, spiegano in un una nota dall'ospedale di Tor Vergata. "Esprimiamo il nostro profondo cordoglio e vicinanza alla Famiglia ed alla Polizia di Stato che svolge ogni giorno, con dedizione, il proprio lavoro al servizio di tutti Noi", conclude la nota.
L'agente è stato ricordato anche nel corso della conferenza stampa quotidiana sulla pandemia della Protezione Civile. "Oggi è scomparso un servitore dello stato. Dobbiamo dedicare un sincero e affettuoso pensiero, da estendere ai figli e agli affetti più cari. Un'altra di quelle categorie che per tutelare la salute degli italiani perde la vita", così Franco Locatelli presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Giuseppe Conte ha ricordato il suo agente di scorta con un post su Facebook: "Rimarrà in me indelebile il ricordo della sua dedizione professionale, dei suoi gesti generosi, dei suoi sorrisi ravvivati da un chiaro filo di ironia".