Morto lo scienziato di Frosinone Lelio Orci: famoso nel Mondo per le sue scoperte sul diabete
Il professor Lelio Orci, conosciuto a livello interazionale per le sue scoperte sul diabete è morto all'età di ottantadue anni. Lo scienziato è nato nel lontano 1937 a San Giovanni Incarico, un piccolo centro in provincia di Frosinone, ma ha vissuto in Svizzera, dove ha ricoperto dal 1976 al 2002 il il prestigioso ruolo di direttore del Dipartimento di Morfologia dell’Università di Ginevra, ricevendo una laurea honoris causa, una delle tante della sua carriera cesellata di traguardi.
Orci professore di Istologia e Embriologia
Orci durante l'infanzia e adolescenza ha studiato a Veroli, frequentando la scuola media prima e il Liceo scientifico statale Giovanni Sulpicio poi. È stata Veroli stessa a conferirgli nel 2001 la cittadinanza onoraria. Dopo il diploma ha fatto tappa nella Capitale, dove si è iscritto alla Facoltà di Medicina dell'Università La Sapienza di Roma e nel 1964 si è laureato con lode. Il trasferimento a Ginevra risale a due anni dopo il termine dei suoi studi accademici, dove ha insegnato come professore di Istologia ed Embriologia.
Le ricerche del professor Lelio Orci
Le ricerche del professor Lelio Orci riguardano in particolare il settore della Biologia cellulare e del diabete. celebre il suo studio delle Isole di Langerhans nel pancreas, dove il corpo umano produce l’insulina. Scoperte che gli consentirono di aggiudicarsi l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, e premi di livello internazionale come il King Faisal International Prize for Medicine nel 1985, considerato il Nobel dei Paesi arabi e fu membro della prestigiosa National Academy of Sciences degli Stati Uniti, dell’Accademia Europea delle Scienze, dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia di Scienze mediche della Svizzera. Dal 1984, Orci ha collaborato con gli scienziati James Rothman e Randy Sheckman alla scoperta del complesso proteico che permette alle vescicole di fondersi con le membrane cellulari. Ricerche che hanno portato i due biologi statunitensi a vincere nel 2013 il Premio Nobel per la Medicina, insieme a Thomas C. Südhof.