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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Morto Guglielmo Mollicone: il 2 giugno i funerali del padre di Serena

Il 2 giugno l’addio a Guglielmo Mollicone, il padre coraggio che ha combattuto diciannove anni per dare giustizia e verità alla figlia Serena, trovata morta nel bosco dell’Anitrella ad Arce. Guglielmo è scomparso ieri a settantadue anni, dopo una lunga malattia, ricoverato da novembre scorso in ospedale.
A cura di Alessia Rabbai
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Guglielmo Mollicone
Guglielmo Mollicone
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I funerali di Guglielmo Mollicone saranno celebrati domani, martedì 2 giugno, alle ore 11 presso la chiesa dei Santissimi apostoli Pietro e Paolo in Piazza Umberto I ad Arce, in provincia di Frosinone. Il padre coraggio, che ha lottato affinché sua figlia Serena avesse giustizia, si è spento ieri, all'età di settantadue anni. Guglielmo era ricoverato in ospedale dallo scorso novembre a causa di un malore improvviso, che non gli ha purtroppo lasciato scampo. Le sue condizioni di salute già molto critiche da mesi, sono precipitate fino al decesso. L'Italia intera ha sperato che potesse riprendersi e tornare presto in tribunale, dov'è in corso il processo per l'omicidio della figlia, uccisa a diciotto anni e trovata nel bosco dell'Anitrella in località Fonte Cupa il 1 giugno del 2001. Guglielmo è scomparso alla vigilia dell'anniversario della morte di Serena, una vita la sua, dopo i drammatici fatti che hanno scosso il piccolo centro del Frusinate, votata completamente alla speranza di portare alla luce la verità. La notizia della morte di Guglielmo Mollicone ha scosso gli animi, perché non potrà assistere personalmente alla fine del processo a carico della famiglia Mottola, imputata per omicidio. Ora Guglielmo è in cielo e ha riabbracciato la sua Serena.

Il delitto di Arce

Serena Mollicone è scomparsa diciannove anni fa, dopo essere uscita di casa per un'ortopanoramica, facendo perdere ogni traccia. Il suo corpo senza vita, con mani e piedi legati con delle fascette e una busta di plastica in testa, è stato rinvenuto nel bosco. All'inizio, subito dopo il ritrovamento del cadavere, i sospetti sono ricaduti sul padre, che è stato indagato e portato via dai carabinieri durante i funerali, ma nel 2006 la Cassazione lo ha prosciolto da ogni accusa. Da una seconda indagine, che ha voluto la riesumazione della salma e nuovi accertamenti autoptici, a finire iscritte nel registro della Procura per la morte della giovane cinque persone: la famiglia dell'allora comandante della caserma dei carabinieri di Arce, il maresciallo Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano. Per tutti il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio.

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