È stato assolto dall'accusa di omicidio Massimo Galioto, il senza fissa dimora di 44 anni, che doveva rispondere della morte del giovane studente statunitense di 19 anni Beau Solomon morto il 30 giugno del 2016 dopo essere precipitato nel Tevere. Un vero e proprio colpo di scena nella vicenda giudiziaria: secondo la procura Galioto lo avrebbe volontariamente spinto nelle acque del fiume provocandone così l'annegamento, chiedendo per l'uomo l'ergastolo, richiesta rigettata dai giudici della III Sezione del Tribunale di Roma che hanno prosciolto l'uomo da ogni accusa. Per conoscere le ragioni della sentenza sarà necessario aspettare che questa venga depositata. Solomon, originario del Wisconsin, si trovava nella capitale per un soggiorno di studio, il suo corpo era stato rinvenuto dopo giorni di ricerche e l'autopsia ha stabilito la morte per annegamento. Quella sera era uscito per bere tra pub e locali di Trastevere quando gli amici lo hanno perso di vista.
La morte di Beau Solomon e l'arresto di Massimo Galioto
Galioto faceva parte di una comunità di senza fissa dimora che trovava rifugio sulle sponde del fiume. Solo lo scorso marzo un video messo agli atti dall'accusa avrebbe peggiorato la posizione di Galioto, facendolo passare dall'accusa di omicidio preterintenzionale all'accusa di omicidio volontario. A essere determinante per l'arresto di Galioto era stata la deposizione dell'ex compagna dell'uomo, anche lei quella notte sulla banchina del Tevere, che aveva parlato di una colluttazione terminata con il volo nel fiume del ragazzo. L'uomo si era sempre dichiarato estraneo alla morte del ragazzo.